martedì 28 dicembre 2010

MINORENNE PUGNALATO, RITROVATA ARMA DEL DELITTO


TORINO - Ucciso a 17 anni, con un grosso pugnale da incursore dalla lama lunga 25 centimetri, manico nero e lama brunita, nel corso di una rissa scatenata da uno sguardo di troppo alla ragazza del gruppo rivale: le indagini hanno fatto luce sull’ omicidio di Jonatan Rios Davila, il peruviano di 17 anni morto a Torino la notte tra il 19 e il 20 dicembre.

L’arma del delitto è stata recuperata dalla polizia e dai vigili del fuoco sul fondale del torrente Stura e che sia proprio quella lo dimostra una foto scattata col telefono cellulare che ritrae Miguel Rodriguez, in carcere accusato dell’omicidio, mentre la impugna con fierezza. A permettere il ritrovamento è stato Juan Josè Campos Meza, uno dei quattro arrestati per rissa a cui l'assassino l’aveva consegnata poco dopo il delitto.

Una scena da saloon quella che hanno ricostruito gli investigatori: forse un apprezzamento di troppo rivolto ad una ragazza è all'origine del violento scontro tra due gruppi di peruviani, avvenuto presso il circolo privato «Contigo Perù», in via Baltea 30 bis, frequentato prevalentemente da sudamericani. I giovani si sono affrontati usando come armi forchette e coltelli che erano sui tavoli, con l’eccezione del Rodriguez che ha estratto il coltello che portava addosso e ha trafitto Davila Rios con due fendenti. A carico del circolo privato, il Questore ha disposto la sospensione della licenza per 45 giorni.

I quattro ragazzi sono stati rintracciati attraverso le testimonianze raccolte in ospedale: Rodriguez, 22 anni, ha riportato nella rissa una ferita al capo e un trauma cranico. Hanno riportato ferite varie anche i complici Garcia Medina Josè Antonio, Sanez Quispe Jorge Luis Alberto e Vera Pereda Jhony Eduardo, tutti nati in Perù e con un'età compresa tra i 19 e i 22 anni.

«Siamo al cospetto di un altro caso in cui la normalità subisce un’eclissi, con conseguenze che sono una vita spezzata e un’altra rovinata - così il procuratore di Torino, Gian Carlo Caselli, ha commentato la chiusura delle indagini -. Si tratta - ha aggiunto - dell’ennesimo episodio di violenza che esplode per un nonnulla, coinvolgendo numerosi giovani da una parte e dall’altra. Una violenza senza motivazioni che possano essere apprezzate o conosciute con certezza, ma che ha conseguenze estreme».

Per quanto riguarda la possibilità che sullo sfondo dell’omicidio vi sia la rivalità tra bande opposte, il procuratore ha aggiunto:«Si tratta soltanto di un’ipotesi. Sappiamo solo del fatto specifico di quanto accaduto quella sera. Sulla cornice vi sono ancora accertamenti in corso, anche se non vi sono certezze di bande di particolare evidenza».


LaStampa

0 commenti:

Posta un commento