
La grande maggioranza degli investitori europei vittime del truffatore del secolo Bernie Madoff riavranno indietro almeno i soldi versati, grazie agli accordi extragiudiziali che sono stati raggiunti tra il pool di studi legali che li rappresentano e un gran numero di banche internazionali responsabili di aver piazzato sul mercato la finta gestione della società newyorkese. Il classico «schema Ponzi» architettato da Madoff, in cui i soldi dei nuovi clienti venivano usati per remunerare gli interessi ai vecchi, ha prodotto alla fine 65,8 miliardi di dollari di perdite «di carta» agli investitori e procurato al suo ideatore, ultrasettantenne, una storica condanna a un secolo e mezzo di galera. Le transazioni interessano 720mila risparmiatori che recupereranno circa 15,5 miliardi di dollari, secondo quanto Javier Cremades, dello studio legale Cremades & Calvo-Sotelo di Madrid, ha detto al New York Times. Cremades è stato un anno fa tra i promotori del network di 5mila avvocati in 25 paesi che, per la loro assistenza ai truffati al di fuori degli Stati Uniti, hanno finora guadagnato 65 milioni di dollari in commissioni sui risarcimenti. Gli accordi coprono per ora l’80% circa dei clienti e la somma di 15,5 miliardi complessiva è circa pari, ha spiegato Cremades, all’intero ammontare realmente versato dagli investitori, depurato cioè dei «guadagni» inesistenti che la Madoff Securities riportava nei suoi documenti menzogneri. In un solo caso, quello della Banca del Kuwait, la transazione raggiunta alcuni mesi fa ha compreso sia il capitale sia l’incremento che figurava sui rendiconti, per un totale di 50 milioni di dollari da 20 clienti. Al Banco Santander la pace con le vittime è stata raggiunta nel 2009 con un meccanismo finanziario più complesso: i clienti della banca spagnola, terza vittima mondiale per esposizione a Madoff, avevano perso 2,89 miliardi di dollari e sono stati rimborsati con titoli privilegiati redimibili in 10 anni ad un tasso del 2%. Le banche e le finanziarie che non hanno fatto finora offerte di accordo amichevole sono nove: Credit Suisse, Vontobel, Mirabaud, Julius Baer, Efg e Bbva in Svizzera, Banco Espirito Santo in Portogallo, l’olandese Abn Amro e la Barclays spagnola. Per alcune le trattative proseguono, hanno detto i legali, già soddisfatti del successo. «Avrei pensato che solo il 30% avrebbe accettato la transazione, ma evidentemente le banche hanno molto da investire per non distruggere la propria immagine e la capacità di collocare i loro prodotti», ha detto Cremades. «Sono sicuro che questo capita perchè siamo in un contesto in cui la fiducia nelle banche è già scarsa». Gli europei se la stanno cavando meglio degli americani nel recupero delle perdite a causa dei diversi canali usati per veicolare la truffa. Negli Usa il collocamento è avvenuto per lo più attraverso money managers, procacciatori e hedge funds, e gli investitori «indiretti» in Madoff non hanno il diritto di essere compensati dalla Securities Investors Protection Corporation, il fondo di garanzia privato istituito dalle società d’investimento per rimborsare i clienti delle società fallite.
Articolo tratto da "La Stampa"
0 commenti:
Posta un commento