venerdì 17 settembre 2010

EDOARDO AGNELLI, NON FU UNA VERA AUTOPSIA


L’autopsia di Edoardo Agnelli, morto il 15 novembre del 2000 sul greto del torrente Stura dopo un volo di 80 metri dal viadotto dell’autostrada Torino-Savona, fu fatta e durò oltre tre ore. Lo si apprende da fonti investigative. I dubbi sulla morte dell’erede Agnelli, secondo i quali potrebbe non essersi trattato di un suicidio, sono avanzati da Giovanni Minoli nella puntata de ‘La storia siamo noì dedicata al caso, che andrà in onda il 23 settembre, e di cui parla oggi il settimanale “Sette”.

Tra i punti critici dell’inchiesta, la trasmissione segnala la decisione di non procedere all’autopsia. L’esame autoptico sul corpo – ricordano, invece, le fonti investigative – fu fatto il giorno stesso della morte di Edoardo Agnelli, per espressa richiesta dell’Avvocato che voleva avere a disposizione la salma per la sepoltura.

L’autopsia, alla quale era presente il magistrato responsabile dell’indagine, Riccardo Bausone, all’epoca procuratore di Mondovì, durò a lungo, riferiscono le fonti, «proprio in considerazione del fatto che nulla doveva essere trascurato». A ritrovare il corpo del giovane Agnelli, la mattina del 15 novembre, fu la polizia stradale che aveva trovato una Croma parcheggiata sul viadotto “Generale Romano”.


(ANSA.it)

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