martedì 21 settembre 2010

TEMPESTA A UNICREDIT, PROFUMO VERSO LE DIMISSIONI


Prima le voci insistenti, poi la conferma "'ufficiale": sarà un cda straordinario a decidere martedì le sorti dell'amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo. Le attese della vigilia sono rivolte ad un cambio della guardia ritenuto da molti ormai inevitabile e, al momento, l'ipotesi più accreditata appare quella di un passaggio delle deleghe al presidente Dieter Rampl. Nel nuovo ruolo il presidente verrebbe supportato dai quattro manager attualmente al vertice del gruppo (Roberto Nicastro, Paolo Fiorentino, Federico Ghizzoni, Sergio Ermotti). Il ruolo di Rampl risulta transitorio, anche se per l'assetto definitivo non c'è alcuna fretta, né stanno maturando candidature estere. Il presidente Rampl, negli ultimi giorni, avrebbe preparato il passaggio delle consegne confermando accordi blindati con i grandi azionisti del gruppo.

Diversi azionisti avrebbero ormai apertamente chiesto un avvicendamento alla guida della banca di Piazza Cordusio e diversi consiglieri sarebbero pronti a sostenere una eventuale sfiducia in cda. Ad Alessandro Profumo, oltre alla mancata comunicazione dei movimenti dei soci libici, sarebbero imputati soprattutto i risultati economici al di sotto delle attese e la perdita di valore del titolo. Due fattori che stanno svalutando nel tempo gli investimenti fatti. In questo contesto, che le fonti interpellate definiscono «in rapida evoluzione», sarebbero già in corso contatti e consultazioni per arrivare allo show down con un candidato forte da sostenere per l'avvicendamento sulla poltrona dell'ad. L'identikit sarebbe quello di un uomo sopra le parti, che abbia consolidati rapporti internazionali e abbia già gestito società complesse come Unicredit e che, soprattutto, venga accolto con favore dal mercato.

Ma, a questo punto, il tempo stringe. E, nonostante il totonomine sia già entrato nel vivo, la strada che sembra più percorribile è quella di soluzione di transizione, con il passaggio delle deleghe dell'ad a Dieter Rampl. Il presidente è infatti riconosciuto come un interlocutore affidabile da un nucleo compatto di soci, privati, fondazioni e tedeschi, che da mesi chiedono una dialettica diversa con il vertice operativo della banca. Si tratta, oltre alle fondazioni Cariverona, Crt e Carimonte, di azionisti del calibro di Allianz, Maramotti, Pesenti, pronti a far sentire la propria voce in un passaggio cruciale per la banca di cui sono azionisti stabili.

Alessandro Profumo non risponde, opponendo il silenzio, alle domande dei cronisti sull'ipotesi di sue dimissioni. Il banchiere ha lasciato poco prima della 20 la sede di Piazza Cordusio per recarsi a piedi al Teatro Dal Verme per seguire un concerto in memoria di Giorgio Ambrosoli. Davanti al teatro c'era ad attenderlo anche la moglie, Sabina Ratti, e prima di entrare si è intrattenuto brevemente, tra gli altri, col direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli.


(ILMESSAGGERO.it)

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