Più di otto anni in un vero e proprio inferno: il tabloid britannico Daily Mail rivela oggi in prima pagina alcuni dei dettagli più inquietanti degli abusi subiti da Natascha Kampusch, la giovane austriaca rapita e tenuta prigioniera da un maniaco tra il 1998 ed il 2006, la cui autobiografia con il racconto del suo incubo uscirà in libreria questo giovedì.
Secondo le anticipazioni diffuse dal tabloid, il suo aguzzino - Wolfgang Priklopil - durante la notte dormiva ammanettato a lei; l'aveva costretta a rasarsi la testa e a pulire la sua casa seminuda, mentre lui le diceva «Ho sempre voluto una schiava». L'uomo la teneva sottochiave in una stanza «ermeticamente chiusa» con pareti in cemento, la picchiava fino a 200 volte alla settimana fino a «spezzarle» la schiena e l'aveva spinta più volte al suicidio, convincendola che avrebbe trascorso tutta la vita in questo stato di prigionia.
La ragazza, che aveva solo 10 anni quando fu rapita mentre si stava recando a scuola, racconta come Priklopil avesse cercato di privarla della sua identità dicendole «Ora non sei più Natascha. Ora appartieni a me». L'uomo - suicidatosi all'età di 44 anni poco dopo la fuga di Natascha, sfuggitagli mentre lui puliva la sua auto - l'aveva costretta ad adottare un altro nome e attraverso un altoparlante piazzato nella sua cella le ripeteva in continuazione: «Obbedisci, obbedisci, obbedisci».
Poco dopo il rapimento, le aveva mentito dicendo che i suoi genitori si erano rifiutati di pagare un riscatto: «Sono contenti di liberarsi di te», aveva detto alla bambina disperata.
(LEGGO.it)
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