TORINO - Il fare sospetto di un uomo di origini egiziane, di 30 anni, ha messo in allerta alcuni cittadini che hanno chiesto l'intervento dei finanzieri. Così i militari del Nucleo Polizia Tributaria di Torino sono riusciti a sequestrare 350 chili di hashish, infliggendo un altro duro colpo al traffico di stupefacenti. La scoperta in un garage di un condominio di Via Torrazza 26/A, tra piazza Bengasi e via Onorato Vigliani, zona Mirafiori Sud.
L'arrestato, nato al Cairo e a Torino da diverso tempo, con un lavoro saltuario, aveva trasformato il garage in una sorta di maxi deposito. La sua costante presenza e il continuo via vai di auto hanno allertato alcuni residenti che hanno contattato le Fiamme Gialle. Il blitz dopo alcuni giorni di appostamenti. L'arresto è avvenuto in flagranza di reato. L'uomo si è difeso affermando che la droga non era sua.
All'interno del garage, dietro ad alcuni mobili vecchi accatastati, i finanzieri hanno trovato lo stupefacente, nascosto in dieci borsoni. Era confezionato in panetti avvolti in cellophane sottovuoto, imbevuti di sostanze solventi, nel tentativo di sviare il fiuto dei cani antidroga, in caso di controlli.
Secondo le prime stime l'hashish sequestrato, destinato al mercato torinese, al dettaglio avrebbe fruttato fino a tre milioni di euro, considerando l'attuale valore di mercato che si aggira sui dieci euro al grammo. Si tratta del più grosso sequestro di hashish effettuato dalla Guardia di Finanza, nel torinese, negli ultimi anni.
L'arrestato, nato al Cairo e a Torino da diverso tempo, con un lavoro saltuario, aveva trasformato il garage in una sorta di maxi deposito. La sua costante presenza e il continuo via vai di auto hanno allertato alcuni residenti che hanno contattato le Fiamme Gialle. Il blitz dopo alcuni giorni di appostamenti. L'arresto è avvenuto in flagranza di reato. L'uomo si è difeso affermando che la droga non era sua.
All'interno del garage, dietro ad alcuni mobili vecchi accatastati, i finanzieri hanno trovato lo stupefacente, nascosto in dieci borsoni. Era confezionato in panetti avvolti in cellophane sottovuoto, imbevuti di sostanze solventi, nel tentativo di sviare il fiuto dei cani antidroga, in caso di controlli.
Secondo le prime stime l'hashish sequestrato, destinato al mercato torinese, al dettaglio avrebbe fruttato fino a tre milioni di euro, considerando l'attuale valore di mercato che si aggira sui dieci euro al grammo. Si tratta del più grosso sequestro di hashish effettuato dalla Guardia di Finanza, nel torinese, negli ultimi anni.
La Stampa
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