venerdì 17 giugno 2011

NO-TAV, BLITZ IN CASA DEL LEADER, 65 AVVISI DI GARANZIA


TORINO - Alcune perquisizioni sono state effettuate questa mattina in Val di Susa a carico di esponenti del movimento No-Tav, su disposizione del Procuratore Capo della Repubblica Giancarlo Caselli. Sotto la lente dalla Digos l’abitazione di Alberto Perino, uno dei leader storici di quanti si oppongono alla costruzione della linea ad alta velocità Torino-Lione, indagato dalla magistratura per l’episodio della violazione dei sigilli posti alla baita costruita alla Maddalena di Chiomonte lo scorso inverno.

Nel mirino anche gli alloggi di altre quattro persone appartenenti al centro sociale Askatasuna. Contestualmente le forze dell’ordine hanno consegnato ai cinque un avviso di garanzia. Sono indagati per la sassaiola avvenuta durante la notte di tensioni del 24 maggio scorso. Le accuse sono di resistenza a pubblico ufficiale, lancio di pietre, puntamento laser, taglio di alberi.

A queste si aggiunge, per il solo Perino, quella di istigazione a delinquere in merito al comizio fatto al termine della marcia No-Tav da Rivoli a Rivalta, durante cui avrebbe incitato alla resistenza. «È stato un altro autogol perché hanno fatto arrabbiare la gente, che da oggi sarà ancora più determinata - ha commentato lui - Ci hanno fatto un favore». Circa duecento manifestanti, appena appreso delle perquisizioni, si sono riuniti sotto casa sua in segno di solidarietà.

Salgono quindi a 65 in tutto gli avvisi di garanzia emessi dalla procura di Torino per una serie di episodi che risalgono ad alcune contestazioni che risalgono al gennaio-febbraio del 2010, quando sono partite le prime operazioni dei sondaggi dei carotaggi, nel presidio di Susa e altre relative al blocco di un impianto di illuminazione mobile di Venaria. È probabile che ci siano anche indagati per abusi edilizi alla Maddalena.

Nel corso della giornata è possibile che vengano effettuate altre requisizioni di materiale e documentazione. Alle 13 al presidio di Chiomonte è stata convocata una conferenza stampa da parte del movimento con i propri avvocati. La notizia è subito rimbalzata sui siti web di riferimento degli attivisti No-Tav, mobilitati ormai da settimane nel luogo dove dovrebbero iniziare a breve i primi lavori. Con tenacia hanno fino ad ora impedito l’avvio del cantiere, che se non sarà aperto entro la fine del mese, correrebbe il rischio di saltare definitivamente.


La Stampa

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