lunedì 21 febbraio 2011

BLOCCA IL BUS PER SALVARE UNA RAGAZZA DAGLI SCIPPATORI


TORINO - Appena ha visto la ragazza aggredita non ha esitato. Ha fermato il bus ed è scesa insieme a un passeggero per salvarla. Alla guida del pullman Gtt c’era una donna. Solo il loro intervento ha evitato che la ragazza, di origine cinese, avesse la peggio sotto le grinfie dei suoi aggressori, due giovani stranieri, probabilmente marocchini. Erano da poco passate le 15. Yoko, 19 anni, era appena scesa dal bus della linea 3: già a bordo si vedeva che era spaesata. Più volte aveva chiesto informazioni all’autista perché non sapeva qual era la fermata giusta.

Le suggeriscono quella di via Borsi, all’angolo con corso Toscana. Ma con lei scendono anche due ragazzi, che già a bordo l’avevano notata. Aspettano che l’autobus riparta e poi l’aggrediscono: cercano di portarle via la borsa e le chiedono il cellulare. Lei, da sola contro due, è terrorizzata: prova a chiedere aiuto, ma in quel momento non passa nessuno. I rapinatori l’hanno scelta proprio perché una preda facile: Yoko si mette a gridare e cerca di trattenere la borsa, ma i due sono intenzionati a portarle via tutto. Fortuna vuole che alla stessa fermata stesse arrivando anche un secondo autobus, sempre della linea 3.

E’ un passeggero che, sentendo le grida di Yoko, dà l’allarme. Indica la scena all’autista: lei, prima avvisa la polizia dal suo posto di guida, poi inchioda l’autobus. Apre le porte e insieme al passeggero che aveva notato l’aggressione scende in soccorso di Yoko. I due rapinatori vedendo tanta gente e un intero bus contro di loro decidono di darsi alla fuga. Lasciano la maglia di Yoko e iniziano a correre. Pochi minuti dopo arrivano anche le volanti della polizia. Un interprete avvicina Yoko per chiederle come sta. Lei è spaventata, ma non presenta ferite o segni di violenza. Anche il bottino che avevano adocchiato i rapinatori è ancora in suo possesso: non manca niente, nella borsa ci sono ancora il portafogli e il cellulare.

La polizia sta ora indagando, grazie alla descrizione della ragazza e dei passeggeri del pullman, per risalire a due aggressori. Intanto, l’autista eroe è tornata al lavoro, a bordo del suo autobus.


Repubblica

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