L'Egitto brucia: ci sono nuovi morti e, secondo Al Jazeera, circa 500 feriti. Il bilancio del ministero della Salute parla invece di un militare morto e 403 feriti.
Per la prima volta si sono fronteggiati in piazza gli oppositori del regime con i sostenitori di Mubarak. Il paese africano, in bilico tra rivolta e rivoluzione, versa altro sangue mentre nel Museo egizio sono esplose diverse molotov che hanno fatto divampare un incendio. Il giorno dopo il "milione in piazza" migliaia di manifestanti antiregime non mollano: hanno ascoltato l'appello dell'esercito di tornare a casa ma sono rimasti in piazza Tahrir, nel centro del Cairo, indifferenti anche all'annuncio di Hosni Mubarak di non volersi ricandidare alle presidenziali di settembre. Molti hanno trascorso la notte bivaccando lì, nel luogo simbolo della rivolta sotto gli occhi del mondo, nonostante il coprifuoco. Martedì la «marcia del milione» si era svolta senza incidenti, ma il movimento di protesta, iniziato il 25 gennaio e costato la vita ad almeno 300 persone secondo un bilancio non confermato, non si ferma.
MORTI NEGLI SCONTRI COI SOSTENITORI DI MUBARAK - In piazza Tahrir, da quando un gruppo di manifestanti pro-Mubarak è entrato nel grande spiazzo, sul lato del museo egizio, è esplosa la tensione, con scontri violentissimi tra i manifestanti delle opposte fazioni: centinaia di feriti e, secondo Al Jazeera, anche alcuni morti. I sostenitori del presidente erano armati di spranghe e coltelli e, secondo alcune voci degli oppositori al regime, anche di armi automatiche. Un gruppo è arrivato a cavallo, in borghese, e altri su cammelli: hanno caricato i manifestanti nella zona nordorientale della piazza. In fiamme la sede dell'ex ministero degli Esteri egiziano, un edificio di epoca coloniale considerato patrimonio artistico del Cairo. Con ogni probabilità la causa è dovuta al lancio di molotov da parte dei manifestanti pro Mubarak.
ELBARADEI INVOCA L'INTERVENTO DELL'ESERCITO - ElBaradei ha invocato l'intervento dell'esercito: «Chiedo ai militari di intervenire per proteggere le vite egiziane». L'ex direttore dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica ha anche detto di avere le prove che quelli che hanno attaccato i manifestanti anti-governativi erano poliziotti.
STOP AL PARLAMENTO - Intanto è stata sospesa l'attività della Camera e del Senato, in attesa che il tribunale del Cairo si pronunci in via definitiva sui ricorsi presentati da alcuni candidati non eletti nelle ultime consultazioni politiche. Lo ha annunciato la tv di Stato egiziana. Un provvedimento di questo tipo era stato già preannunciato martedì nel discorso del presidente Hosni Mubarak ed è volto a rispondere alle richieste dei partiti di opposizione che non hanno rappresentanti in Parlamento.
NO DEL GOVERNO ALLA TRANSIZIONE IMMEDIATA - L'Egitto rifiuta gli appelli a una transizione immediata del potere: lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Hossam Zaki, dopo i ripetuti inviti in questo senso della comunità internazionale.
FIAMME NEL MUSEO EGIZIO - Si è sviluppato un incendio all'interno del museo egizio del Cairo, che si trova in piazza Tahrir, teatro degli scontri. L'incendio è divampato dopo il lancio di molotov durante gli scontri tra sostenitori ed oppositori del presidente Hosni Mubarak. Unità dell'esercito sono intervenute per spegnere le fiamme che si sono sviluppate anche in altre zone della piazza Tahrir.
Per la prima volta si sono fronteggiati in piazza gli oppositori del regime con i sostenitori di Mubarak. Il paese africano, in bilico tra rivolta e rivoluzione, versa altro sangue mentre nel Museo egizio sono esplose diverse molotov che hanno fatto divampare un incendio. Il giorno dopo il "milione in piazza" migliaia di manifestanti antiregime non mollano: hanno ascoltato l'appello dell'esercito di tornare a casa ma sono rimasti in piazza Tahrir, nel centro del Cairo, indifferenti anche all'annuncio di Hosni Mubarak di non volersi ricandidare alle presidenziali di settembre. Molti hanno trascorso la notte bivaccando lì, nel luogo simbolo della rivolta sotto gli occhi del mondo, nonostante il coprifuoco. Martedì la «marcia del milione» si era svolta senza incidenti, ma il movimento di protesta, iniziato il 25 gennaio e costato la vita ad almeno 300 persone secondo un bilancio non confermato, non si ferma.
MORTI NEGLI SCONTRI COI SOSTENITORI DI MUBARAK - In piazza Tahrir, da quando un gruppo di manifestanti pro-Mubarak è entrato nel grande spiazzo, sul lato del museo egizio, è esplosa la tensione, con scontri violentissimi tra i manifestanti delle opposte fazioni: centinaia di feriti e, secondo Al Jazeera, anche alcuni morti. I sostenitori del presidente erano armati di spranghe e coltelli e, secondo alcune voci degli oppositori al regime, anche di armi automatiche. Un gruppo è arrivato a cavallo, in borghese, e altri su cammelli: hanno caricato i manifestanti nella zona nordorientale della piazza. In fiamme la sede dell'ex ministero degli Esteri egiziano, un edificio di epoca coloniale considerato patrimonio artistico del Cairo. Con ogni probabilità la causa è dovuta al lancio di molotov da parte dei manifestanti pro Mubarak.
ELBARADEI INVOCA L'INTERVENTO DELL'ESERCITO - ElBaradei ha invocato l'intervento dell'esercito: «Chiedo ai militari di intervenire per proteggere le vite egiziane». L'ex direttore dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica ha anche detto di avere le prove che quelli che hanno attaccato i manifestanti anti-governativi erano poliziotti.
STOP AL PARLAMENTO - Intanto è stata sospesa l'attività della Camera e del Senato, in attesa che il tribunale del Cairo si pronunci in via definitiva sui ricorsi presentati da alcuni candidati non eletti nelle ultime consultazioni politiche. Lo ha annunciato la tv di Stato egiziana. Un provvedimento di questo tipo era stato già preannunciato martedì nel discorso del presidente Hosni Mubarak ed è volto a rispondere alle richieste dei partiti di opposizione che non hanno rappresentanti in Parlamento.
NO DEL GOVERNO ALLA TRANSIZIONE IMMEDIATA - L'Egitto rifiuta gli appelli a una transizione immediata del potere: lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Hossam Zaki, dopo i ripetuti inviti in questo senso della comunità internazionale.
FIAMME NEL MUSEO EGIZIO - Si è sviluppato un incendio all'interno del museo egizio del Cairo, che si trova in piazza Tahrir, teatro degli scontri. L'incendio è divampato dopo il lancio di molotov durante gli scontri tra sostenitori ed oppositori del presidente Hosni Mubarak. Unità dell'esercito sono intervenute per spegnere le fiamme che si sono sviluppate anche in altre zone della piazza Tahrir.
Corriere
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