TORINO - Cinquecento milioni per produrre un modello Maserati di segmento E nello stabilimento ex Bertone - ora Officine automobili Grugliasco - con l’obiettivo di arrivare a 50 mila auto a regime. La Fiat, che ha rilevato la fabbrica nell’estate del 2009, ieri ha comunicato al sindacato che cosa vuol fare nel sito. Di Bertone aveva parlato al mattino anche l’ad, Sergio Marchionne, esponendo Fabbrica Italia ai deputati.
E la Fiat ha riproposto il modello Pomigliano e Mirafiori. Se ne discuterà più approfonditamente il 28 in un nuovo incontro. L’azienda non applicherà il contratto collettivo dei metalmeccanici, la Officine automobili Grugliasco non sarà iscritta alla Federmeccanica. Chiede 120 ore di straordinario all’anno, i 18 turni alla settimana e anche l’orario organizzato su 10 ore di lavoro per 4 giorni. Inoltre annuncia che la mensa sarà a fine turno e il tasso di assenze dovrà essere del 3,5%, come a Mirafiori. Non è possibile fare un confronto con il presente perché la Bertone è in cassa integrazione da sette anni.
Le pause sono, in base a un accordo del ‘69, di 20 minuti, perché nella fabbrica non era in funzione una catena di montaggio classica. A Mirafiori sono scese da 40 a 30. La produzione della nuova Maserati, destinata alla commercializzazione nei mercati internazionali, partirà nel dicembre del 2012, fino ad allora i lavoratori rimarranno in cassa e seguiranno corsi di formazione.
Secondo la Fiat la produzione prevista a regime, di 50 mila auto all’anno, dovrebbe consentire di utilizzare gradualmente tutti i dipendenti che sono circa 1100. Non verranno sottratte, secondo l’azienda, produzioni allo stabilimento Maserati di Modena. La Fiat ha sottolineato che per il successo di questa iniziativa sono indispensabili «garanzie di massimo utilizzo degli impianti e di governabilità dello stabilimento, da ottenere con un preciso e forte impegno delle organizzazioni sindacali».
In pratica la clausola di responsabilità già voluta per Mirafiori e Pomigliano. Fino a qualche mese fa si era parlato di due modelli Chrysler da far partire nel 2011 e nel 2012. Poi il sindacato autonomo, Fismic, aveva ipotizzato che non più di Chrysler si trattasse, ma di Maserati. E così è stato.
Positive le reazioni dei sindacati firmatari gli accordi di Pomigliano e Mirafiori. Per la Fismic Vincenzo Aragona dice: «È molto positivo che ci sia un progetto per la ex Bertone. Ci saranno investimenti per una nuova avanzata lastratura e anche per verniciatura e montaggio. Noi vogliamo proseguire il confronto».
Ma alla ex Bertone la maggioranza assoluta ce l’ha la Fiom: 64% nelle ultime elezioni delle Rsu dello scorso anno con 10 delegati su 16. E per la Fiom l’impianto che ricalca Mirafiori non è accettabile. Se ne parlerà dopodomani nell’assemblea dei lavoratori.
Vittorio Demartino, responsabile Fiat della Fiom torinese, spiega: «Bene che ci sia un modello da produrre anche se solo a fine 2012, ma finora si era parlato di due. Auspico che arrivi anche il secondo. Siamo interessati». E aggiunge: «Però voglio ricordare che la Fiat, quando nel 2009 ha acquisito la ex Bertone dall’amministrazione straordinaria, ha firmato un accordo nel quale ribadiva l’applicazione del contratto collettivo. Non credo che ora possa stravolgere tutto cercando di imporre il modello Pomigliano e Mirafiori. Qui non nasce una nuova società, c’è già».
LaStampa
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