Lo hanno massacrato ferendolo gravemente, prendendolo a martellate in testa e amputandogli due dita della mano sinistra con un coltello da macellaio, in un bar ristorante cinese del centro di Genova, nell'indifferenza degli avventori.
Le agghiaccianti sequenze dell'escalation di violenza sono documentate in un filmato diffuso stamani dalla squadra mobile di Genova, dopo l'arresto, giovedì da parte dei carabinieri della provincia di Torino, di uno dei due aggressori, Abdel Mounim Baghdadi, marocchino di 29 anni, fermato alla frontiera italo-francese con un tesoro da 240mila euro in cocaina nell'auto. Solo nella fase degli accertamenti i militari piemontesi hanno scoperto che il trafficante era ricercato per un tentato omicidio nel capoluogo ligure.
La scena, di estrema crudeltà, è stata ripresa dalle due telecamere di sorveglianza del locale, il 23 aprile scorso. Nei fotogrammi a colori, si vede l'arrivo dei due aggressori, con i volti nascosti da caschi da moto. Uno ha in mano un coltello con una lunga lama, l'altro un martello. Impiegano qualche istante per individuare la vittima, in mezzo ad un gruppo di uomini assiepati attorno ai videopoker. Un ragazzo con una felpa azzurra cerca di allontanarsi. Ma i due gli sono dietro. Qualche avventore scappa, altri restano accanto alle macchinette. Un uomo continua a sorseggiare la sua birra. Un altro resta seduto, immobile. La proprietaria del bar è dietro il bancone e osserva.
L'uomo con la felpa azzurra ora è nel retro del locale. I due aggressori gli sono addosso. Il filmato, ancorchè sfuocato e privo di audio, restituisce l'orrore: la vittima scompare sotto il roteare delle braccia degli aggressori. Si intuiscono le urla strazianti. Nessuno interviene. L'uomo con la felpa azzurra riesce a sfuggire, corre da una parte all'altra del locale, confuso come una una falena stordita, alla ricerca di una via di fuga. Ha la mano sinistra insanguinata: gli hanno appena tagliato due dita. Lo hanno preso a martellate in testa. Ora è a terra, mentre la titolare del bar cerca di ripulire il sangue, rischiando una denuncia. Dopo l'aggressione resterà due mesi ricoverato all'ospedale, prima di riprendersi.
Sullo sfondo di questo regolamento di conti dal sapore medievale, nel cuore oscuro dei vicoli del centro storico, la guerra per il controllo dello spaccio tra bande di nordafricani.Una guerra che non si ferma, mentre il secondo aggressore è ancora in fuga.
Le agghiaccianti sequenze dell'escalation di violenza sono documentate in un filmato diffuso stamani dalla squadra mobile di Genova, dopo l'arresto, giovedì da parte dei carabinieri della provincia di Torino, di uno dei due aggressori, Abdel Mounim Baghdadi, marocchino di 29 anni, fermato alla frontiera italo-francese con un tesoro da 240mila euro in cocaina nell'auto. Solo nella fase degli accertamenti i militari piemontesi hanno scoperto che il trafficante era ricercato per un tentato omicidio nel capoluogo ligure.
La scena, di estrema crudeltà, è stata ripresa dalle due telecamere di sorveglianza del locale, il 23 aprile scorso. Nei fotogrammi a colori, si vede l'arrivo dei due aggressori, con i volti nascosti da caschi da moto. Uno ha in mano un coltello con una lunga lama, l'altro un martello. Impiegano qualche istante per individuare la vittima, in mezzo ad un gruppo di uomini assiepati attorno ai videopoker. Un ragazzo con una felpa azzurra cerca di allontanarsi. Ma i due gli sono dietro. Qualche avventore scappa, altri restano accanto alle macchinette. Un uomo continua a sorseggiare la sua birra. Un altro resta seduto, immobile. La proprietaria del bar è dietro il bancone e osserva.
L'uomo con la felpa azzurra ora è nel retro del locale. I due aggressori gli sono addosso. Il filmato, ancorchè sfuocato e privo di audio, restituisce l'orrore: la vittima scompare sotto il roteare delle braccia degli aggressori. Si intuiscono le urla strazianti. Nessuno interviene. L'uomo con la felpa azzurra riesce a sfuggire, corre da una parte all'altra del locale, confuso come una una falena stordita, alla ricerca di una via di fuga. Ha la mano sinistra insanguinata: gli hanno appena tagliato due dita. Lo hanno preso a martellate in testa. Ora è a terra, mentre la titolare del bar cerca di ripulire il sangue, rischiando una denuncia. Dopo l'aggressione resterà due mesi ricoverato all'ospedale, prima di riprendersi.
Sullo sfondo di questo regolamento di conti dal sapore medievale, nel cuore oscuro dei vicoli del centro storico, la guerra per il controllo dello spaccio tra bande di nordafricani.Una guerra che non si ferma, mentre il secondo aggressore è ancora in fuga.
Repubblica
0 commenti:
Posta un commento