TORINO - Svolta nella vicenda del delitto del ferro da stiro. Dopo 4 anni di carcere, al processo d'appello è stato assolto con formula piena Antonio Ferraro, inizialmente accusato di aver ucciso insieme alla fidanzata, una giovane torinese, Deborah Rossi. In primo grado il ragazzo era stato condannato a quasi 20 anni, ora ha lasciato il carcere.
Un delitto efferato avvenuto in un fatiscente appartamento di Torino nel settembre del 2006. Deborah, al quinto mese di gravidanza, fu prima colpita alla testa con un ferro da stiro e poi trafitta con sette coltellate. Una morte orrenda. In poco tempo le indagini avevano portato al Ferraro e alla fidanzata Giulia Fiori, che furono arrestati.
La prima sentenza fu durissima per lui: 19 anni e 4 mesi. Per i giudici di secondo grado, invece, il giovane non ha commesso il fatto. L'unica responsabile dell'omicidio, per la Corte, resta dunque la Fiori, già condannata in via definitiva a 20 anni di reclusione. Avrebbe ucciso l'ex amica del cuore per questioni legate al complesso rapporto fra le due ragazze e il giovane.
«Toni» come è chiamato dagli amici, aveva sempre sostenuto di essere stato plagiato dalla compagna. «Mancava la prova della colpevolezza e la Corte lo ha riconosciuto. E' stata fatta giustizia» ha commentato Roberto De Sensi, uno dei legali di Antonio Ferraro. «Abbiamo dimostrato che il fatto è avvenuto in un lampo e che il nostro cliente non è riuscito a impedirlo, ma certamente non vi ha partecipato nè lo ha pianificato con l'ex fidanzata» ha poi aggiunto.
E ritornato in libertà, Antonio, che oggi ha 22 anni, dallo studio del suo legale ha raccontato come ha vissuto gli ultimi anni tra i penitenziari di Novara, Asti e, infine, Alessandria. «Ho sempre avuto fiducia nella magistratura – ha raccontato – anche se è stato un periodo durissimo, e soprattutto quello trascorso a Novara vicino al reparto dei detenuti in regime 41 bis. Non ho mai perso la speranza». Cosa fare in futuro lo ha già deciso: «riprenderò a studiare e poi voglio cercare un lavoro. Ora starò più attento a scegliere le persone che mi staranno vicino» ha concluso.
LaStampa
0 commenti:
Posta un commento