lunedì 7 febbraio 2011

ROMA, MERCOLEDI' LUTTO CITTADINO PER I BIMBI ROM


ROMA - Il sindaco della Capitale Gianni Alemanno ha dichiarato per mercoledì il lutto cittadino per commemorare i 4 bambini morti domenica in un campo rom sulla via Appia. Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, lo ha comunicato all'uscita dall'obitorio di piazzale del Verano dove, insieme al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, oggi ha visitato le salme dei quattro bimbi rom morti ieri in un campo abusivo della capitale. E dove ha incontrato i loro genitori. Questi ultimi, ha spiegato il sindaco, «sono ospitati in una nostra casa di accoglienza e sono assistiti fino a mercoledì» quando «le salme ritorneranno in Romania». Il sindaco ha garantito che «tutte le spese saranno a nostro carico per evitare altri drammi a queste persone. Assicuriamo la massima solidarietà e vicinanza della città a questa famiglia».

L'OMAGGIO DEL PRESIDENTE - Il capo dello Stato è giunto all'obitorio dell'Istituto di medicina legale, di fronte al cimitero monumentale del Verano, accompagnato dal segretario generale del Quirinale, Donato Marra. Il presidente della Repubblica ha reso omaggio alle piccole vittime del rogo. All'interno dell'obitorio il presidente Napolitano si è intrattenuto una ventina di minuti, incontrando anche i famigliari dei piccoli. «È stata una tragedia che pesa dolorosamente su ciascuno di noi e che ci rende ancor più convinti della necessità di non lasciare esposte a ogni rischio comunità che da accampamenti di fortuna, degradati e insicuri, debbono essere tempestivamente ricollocate in alloggi stabili e dignitosi. Le autorità locali e nazionali non possono non sentirsi impegnate ancor più fortemente a dare soluzione a un problema così grave in termini umani e civili», afferma il capo dello Stato, che sottolinea: «Ai genitori e alla superstite sorella dei quattro bambini rom orrendamente periti nel rogo del precario rifugio in cui vivevano, ho voluto esprimere il sentimento di umana solidarietà che con me oggi provano tutti i romani e gli italiani».


Corriere

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