domenica 20 febbraio 2011

LIBIA, I MORTI SONO OLTRE 200, STRETTA CONTRO LE MANIFESTAZIONI


TRIPOLI - Gravissimo il bilancio delle violenze in Libia: se Human Rights Watch, l'organizzazione per la difesa dei diritti umani basata a New York, alza a 104 il numero di morti registrati a Bengasi in quattro giorni di scontri fra manifestanti anti-regime e forze di sicurezza, le cifre riferite da fonti giornalistiche sono ancora più serie. Il sito del quotidiano britannico Independent segnala la circolazione di "altre informazioni", secondo cui ci sono "200 morti e più di mille feriti": lo riferisce al quotidiano un testimone, Ahmed Swelim, il cui cugino lavora in ospedale. E fonti mediche dell'ospedale di al-Jala di Bengasi hanno riferito alla tv araba al Jazeera che i morti sono 250 e oltre 700 i feriti. Lo ha detto il medico Nabil al-Saaiti, che, in un collegamento telefonico con l'emittente qatariota, spiegando che "ieri agenti della sicurezza di origine africana reclutati dal regime hanno aperto il fuoco contro i manifestanti e il numero dei morti è tale che non riusciamo a metterli tutti nella camera mortuaria dell'ospedale per identificarli".

Il precedente bilancio di Human Rights Watch, riferito a tre giornate, era di 84 morti, modificato al rialzo dopo che nella città libica ieri sono state uccise almeno altre 20 persone. L'organizzazione precisa di aver formulato la stima, definita "cauta", contattando testimoni e responsabili di ospedali. Il governo libico non ha fornito alcuna cifra nè formulato commenti ufficiali sulle violenze.

Il paese del colonnello Muammar Gheddafi è in preda ad una contestazione senza precedenti contro un potere che dura da più di 40 anni e sta cercando di resistere alle proteste libertarie scoppiate sull'onda delle rivolte in Tunisia ed Egitto. Il leader libico ha reagito con la forza alle manifestazioni di protesta degli ultimi giorni, schierando la polizia in forze. Almeno 12 persone sono state uccise ieri in scontri tra dimostranti anti-regime e soldati a Bengasi, ha riferito il quotidiano Quryna vicino a uno dei figli del colonnello, Seif el-islam Gheddafi. Cecchini hanno sparato sulla folla che partecipava a un corteo funebre. Ed è stata una notte di scontri anche a Tripoli, ma al momento non è chiaro se vi siano state vittime.


Repubblica

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