domenica 13 marzo 2011

AMIANTO ALL' OSPEDALE SANT'ANNA, MUORE UN'INFERMIERA


TORINO - Un’infermiera del Sant’Anna è morta di mesotelioma pleurico e Guariniello ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo. L’ospedale è pieno di amianto, lo era anche il vicino Regina Margherita. I documenti dell’azienda sanitaria di cui il magistrato è entrato in possesso chiariscono senza ombra di dubbio che ai vertici amministrativi del Sant’Anna vi era piena consapevolezza dal 1997 del degrado di rivestimenti di amianto del linoleum dei corridoi sotterranei, delle tubazioni idrauliche a vista, sia verticali che orizzontali, della centrale termica.

Per questo motivo finiranno per risponderne, indagati per quel reato, i direttori generali succedutisi da allora. A cominciare dal notissimo, per la tangenti-story, Luigi Odasso; per proseguire con i successori Gianluigi Boveri (1998-2006), Marinella D’Innocenzo (2006-2008) e terminare con Walter Arossa (in carica sino al 2010), il solo, a detta degli stessi collaboratori del magistrato, che si sia dato da fare per affrontare il problema.

Sembra un paradosso che in un luogo realizzato per far nascere i bimbi in salute un’infermiera si ammali e muoia per un rischio gravissimo annidato nel corridoio più utilizzato per spostarsi da un reparto all’altro del Sant’Anna. Dove si cura la salute di altre donne che l’hanno persa. Ed è ancora più paradossale che il medesimo rischio sia stato corso al Regina Margherita, l’ospedale dei bambini.

Il magistrato si muove con prudenza ma deciso, perché un altro caso attribuibile all’inalazione di fibre di amianto - riguarda un secondo dipendente del Sant’Anna ammalatosi di mesotelioma peritoneale - è tuttora oggetto di «accertamenti». Così come altri, analoghi, alle Molinette. Dove il solito Odasso, trasferitosi al vertice di quell’ospedale, brigava a suo modo nelle conversazioni intercettate dalla polizia giudiziaria anche su questa emergenza.

L’aspetto positivo di una lunga e consapevole incuria è che, con le ispezioni dello Spresal a partire dall’ottobre 2008 e l’interessamento di Arossa, al Sant’Anna e al Regina Margherita l’amianto, in particolare quello fortemente degradato, sia stato messo sotto controllo. Nel lungo corridoio sotterraneo le tubazioni coibentate con il terribile minerale sono state incapsulate. E, aggiunge il dottor Arossa, «è stato aperto il cantiere per la bonifica di un terzo del corridoio. I lavori si devono necessariamente scaglionare per lotti: il personale si sposta dal Sant’Anna al Regina e viceversa attraverso quei camminamenti». Costo complessivo previsto per la bonifica: 1.050.000 euro.

Ciò che è inaccettabile è che nel 1997 una relazione interna evidenziasse «il deterioramento generalizzato, con lesioni e distacco di materiali, delle coibentazioni di amianto di tutte le tubazioni idrauliche poste a vista nei sotterranei». Si erano fatte indagini ambientali. Sono state ripetute ogni due anni. Finché, a luglio 2007, in seguito a «un’ispezione visiva», si dà atto in un altro documento interno dell’«elevato potenziale di rilascio di fibre di amianto». Si deve attendere l’arrivo di Arossa, da pneumologo consulente di Guariniello in processi per morti d’amianto, perché si formalizzino le richieste di finanziamenti.

Arossa: «Ho fatto ciò che potevo. Alla bonifica della centrale termica sotto il Regina Margherita ho provveduto subito: chiusi là dentro vi erano dei lavoratori. E il linoleum della pavimentazione è stato sostituito ovunque era degradato. Purtroppo, occorreranno 30 mesi per completare la bonifica».


LaStampa

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