mercoledì 23 marzo 2011

GERUSALEMME, ESPLOSIONE A FERMATA DEL BUS, OLTRE 30 FERITI


Nel primo pomeriggio, una forte esplosione devasta una fermata d'autobus delle linee 74 e 14 a Gerusalemme, in un momento della giornata in cui i mezzi pubblici sono normalmente molto affollati. Alla fermata erano appena giunti mezzi di entrambe le linee.

Molte ambulanze stanno ancora convergendo nella zona dell'attentato, di fronte alla stazione centrale e nei pressi di un centro internazionale per conferenze nella downtown della città. Fonti del pronto soccorso riferiscono che non sembra vi siano vittime. Il bilancio dell'attentato, diffuso qualche ora dopo dal capo della polizia, Aaron Franco, è di 31 feriti, di cui due gravi. Inizialmente, il sito di Haaretz aveva riportato di 25 persone coinvolte, di cui quattro in gravi condizioni. L'azione terroristica non è ancora stata rivendicata.

In seguito all'attentato, il premier israeliano Benjamin Netanyahu sospende la partenza per il suo viaggio in Russia. Poco dopo la detonazione, la radio militare israeliana riferisce di spari uditi all'ingresso di Gerusalemme, nella zona dei 'Giardini Sacharov', a circa un chilometro di distanza dall'esplosione, ma è un falso allarme.

Le immagini delle tv mostrano un autobus con i finestrini in frantumi scie di sangue sul pavimento dell'automezzo. Dai filmati non sembra che l'esplosione sia avvenuta all'interno del bus. Ipotesi avvalorata prima dagli artificieri, secondo cui l'ordigno si trovava in una borsa alla fermata dell'autobus. Poi confermata ufficialmente dal ministro della Sicurezza interna, Yitzhak Aharonovitch. Secondo il sito di Haaretz, la bomba era collegata a un traliccio della linea telefonica. La polizia setaccia la zona alla ricerca di eventuali altri ordigni.

Via Twitter, il portavoce dell'ambasciata israeliana a Washington, Jonathan Peled, aveva inizialmente attribuito l'attentato a un kamikaze. Lo stesso portavoce si era poi corretto, ancora su Twitter: "La bomba a Gerusalemme non era su un autobus e non sembra essere un'azione suicida".

Parlando con i giornalisti nel luogo dell'episodio, il sindaco di Gerusalemme, Nir Barkat, chiede alla cittadinanza di "elevare il livello di attenzione" di fronte a pacchi sospetti per prevenire il rischio di nuovi attentati. Barkat teme che la soglia di allerta della gente si possa essere abbassata in questi anni di relativa quiete, dopo l'ultima la stagione degli attentati più sanguinosi (anni 1990-2000). Per il sindaco, la collaborazione della cittadinanza è decisiva per scongiurare azioni terroristiche di quel tipo.

L'ultimo attentato a Gerusalemme risaliva al 6 marzo del 2008, quando un palestinese aveva attaccato un istituto di studi sul Talmud, testo sacro dell'Ebraismo, nella parte ovest della città, causando otto morti e nove feriti, prima di essere a sua volta ucciso.


Repubblica

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