venerdì 25 marzo 2011

SOVRAFFOLLAMENTO NELLE CARCERI, LE "VALLETTE" RADDOPPIANO


TORINO - A cavallo tra la fine dell’anno e l’inizio del 2012 partiranno i lavori per costruire quelle che potremmo chiamare le Vallette 2, una nuova struttura carceraria da 450 posti che sorgerà a fianco del penitenziario verso la parte Sud di Venaria. I soldi, 40 milioni e mezzo, li mette il governo nell’ambito del piano carceri. Ma lo stanziamento è stato reso possibile grazie all’intesa firmata ieri a Roma dalla Regione Piemonte e dal commissario delegato per il piano, Franco Ionta, che individua la localizzazione della nuova struttura.

Il sito di quasi 9 ettari è stato scelto perché sorge «vicino all’uscita autostradale, funzionale alla traduzione dei detenuti e all’accesso di parenti, legali e personale giudiziario». Nelle intenzioni del governo il piano carceri servirà per realizzare istituti adatti a migliorare le condizioni di vita dei detenuti, ampliando gli spazi e favorendo le attività riabilitative, nonché a garantire al tempo stesso un elevato livello di sicurezza, ottimizzando il lavoro degli agenti di polizia penitenziaria. Secondo Ionta il nuovo carcere dà una risposta immediata all’emergenza in atto legata al sovraffollamento».

La popolazione carceraria del Lorusso-Cotugno varia dai 1500 ai 1700 detenuti a fronte di una capienza ottimale di 900 posti e una «tollerabile» di 1300. Secondo l’assessore regionale al Bilancio, Giovanna Quaglia, che ieri ha firmato l’intesa per conto del governatore Roberto Cota, «l’ampliamento delle strutture, nonostante una carenza del personale operativo rispetto alle reali necessità, andrà a particolare beneficio della convivenza all’interno delle strutture e potrà migliorare seriamente le condizioni lavorative del personale di polizia penitenziaria, che svolge davvero un compito difficile e di grande importanza».

Per Maria Pia Brunato, garante dei detenuti per il Comune di Torino, resta invece «irrisolto il problema legato alla vita quotidiana dei detenuti. Mancano carta igienica, assorbenti, materiali per la pulizia che vengono forniti dalle associazioni di volontariato che operano all’interno del carcere oppure grazie a donazioni private possibili solo per l’attivismo del direttore». Dunque, non basta garantire più spazio, perché «la maggioranza dei detenuti che incontro mi sottolinea la mancanza degli strumenti per la pulizia personale e della cella». E l’ex ministro della Giustizia, Piero Fassino, candidato sindaco per il centrosinistra, aggiunge: «Per il buon funzionamento di un nuovo istituto di pena è indispensabile una adeguata dotazione di personale di custodia, di educatori capaci di far sì che il tempo della permanenza per un detenuto non sia solo punizione e isolamento, così come servono risorse finanziarie adeguate che garantiscano un buon funzionamento all’interno del carcere».

Ma secondo il commissario Ionta «le opere di edilizia carceraria sono solo un tassello, pur necessario e fondamentale, di un piano che prevede anche misure deflattive alla carcerazione e l’assunzione di agenti di polizia penitenziaria». Un piano «predisposto dal governo con l’obiettivo di operare una transizione dall’emergenza cronica alla stabilizzazione del sistema penitenziario». Il Piano carceri prevede la realizzazione in tempi rapidi di 11 nuovi istituti penitenziari e di 20 padiglioni (uno da 200 posti sorgerà ad Alessandria) che garantiranno 9150 nuovi posti detentivi, per un costo complessivo stimato di 675 milioni.


La Stampa

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