TORINO - Dov'è finito l’asfalto magico? Se lo chiedono gli automobilisti, alle prese con strade groviera, dal centro alla periferia, per colpa delle piogge natalizie. Ma se lo chiedono anche i presidenti delle circoscrizioni, quelli che alla fine ricevono le lamentele dei cittadini e devono intervenire per risolvere i problemi e tappare le buche che mettono alla prova gli ammortizzatori delle macchine.
La situazione nell’ultimo mese è degenerata per colpa del meteo. Dopo le prove tecniche di giugno, quando l’assessore alla Viabilità Maria Grazia Sestero e i tecnici del Comune si erano fatti immortalare in corso Novara intenti a verificare la tenuta di uno speciale bitume per tappare i ‘crateri’, si pensava che le buche nelle strade di Torino avessero ormai vita breve. Passano invece i giorni e non succede nulla. Gli avvallamenti aumentano e non si vedono le squadre degli operai intenti a tappare con gli ultimi ritrovati. Non mancano di sicuro i posti dove esercitarsi con le speciali miscele a presa rapida. Viale Partigiani, a partire dalla rotonda fino ai portici che danno su piazza Castello, è tutto un fiorire di buche sull’afalto, Così come le centrali via Della Rocca e via dei Mille, per non parlare di piazza Maria Teresa, via Cavour e via Gobetti. La periferia non è da meno. La trafficata via Bologna, dove gli automobilisti pigiano un po’ di più sull’acceleratore, riserva sorprese, e nella top ten delle vie da evitare si può inserire via Aosta, nel cuore di Barriera di Milano, dove è tutto un sobbalzo.
E a lamentarsi non è solo chi è al volante. A rischiare di più, alle volte, sono gli amanti delle due ruote, motociclisti e ciclisti, oltre ai pedoni che inciampano nella buca improvvisa. «Abbiamo ricevuto un sacco di lamentele — dice Michele Paolino, presidente della circoscrizione 3, che raggruppa i quartieri San Paolo, Cenisia e Pozzo Strada — la situazione è peggiorata soprattutto negli ultimi quindi giorni».
Il bitume speciale che fine ha fatto? «Abbiamo terminato la sperimentazione e lo stiamo distribuendo alle circoscrizioni che hanno il compito di intervenire sulla manutenzione ordinaria», sottolinea l’assessore Sestero. Le prove sono iniziate a giugno in un “campo” allestito in corso Novara, tra corso Regio Parco e via Bologna. I tecnici hanno verificato per alcuni mesi la tenuta dei materiali, oltre ai costi e alla facilità di utilizzo, e alle fine hanno scelto due dei prodotti che sono sul mercato. A novembre il Comune ha acquistato 30 tonnellate di “Black Cold”, meno costoso degli altri e ideale per colmare buche ed avvallamenti, e 250 litri di “Rasocrete Iron”, adatto per interventi sull’asfalto sfaldato a ragnatela. Il tutto a disposizione delle squadre diurne e del servizio di pronto intervento notturno delle circoscrizioni. «Noi non abbiamo ricevuto ancora nulla», dice però il presidente della terza circoscrizione.
Negli ultimi quindici giorni le buche sono rimaste al loro posto e non si sono visti gli operai, né di giorno né di notte, adoperare i materiali acquistati da Palazzo Civico, nonostante la volontà dei tecnici della divisione suolo di tenere ancora sott’occhio i prodotti scelti per verificare le risposte a pioggia, neve e gelo. Come annunciato quando il Comune ha deciso di ordinare l’asfalto “magico”.
La situazione nell’ultimo mese è degenerata per colpa del meteo. Dopo le prove tecniche di giugno, quando l’assessore alla Viabilità Maria Grazia Sestero e i tecnici del Comune si erano fatti immortalare in corso Novara intenti a verificare la tenuta di uno speciale bitume per tappare i ‘crateri’, si pensava che le buche nelle strade di Torino avessero ormai vita breve. Passano invece i giorni e non succede nulla. Gli avvallamenti aumentano e non si vedono le squadre degli operai intenti a tappare con gli ultimi ritrovati. Non mancano di sicuro i posti dove esercitarsi con le speciali miscele a presa rapida. Viale Partigiani, a partire dalla rotonda fino ai portici che danno su piazza Castello, è tutto un fiorire di buche sull’afalto, Così come le centrali via Della Rocca e via dei Mille, per non parlare di piazza Maria Teresa, via Cavour e via Gobetti. La periferia non è da meno. La trafficata via Bologna, dove gli automobilisti pigiano un po’ di più sull’acceleratore, riserva sorprese, e nella top ten delle vie da evitare si può inserire via Aosta, nel cuore di Barriera di Milano, dove è tutto un sobbalzo.
E a lamentarsi non è solo chi è al volante. A rischiare di più, alle volte, sono gli amanti delle due ruote, motociclisti e ciclisti, oltre ai pedoni che inciampano nella buca improvvisa. «Abbiamo ricevuto un sacco di lamentele — dice Michele Paolino, presidente della circoscrizione 3, che raggruppa i quartieri San Paolo, Cenisia e Pozzo Strada — la situazione è peggiorata soprattutto negli ultimi quindi giorni».
Il bitume speciale che fine ha fatto? «Abbiamo terminato la sperimentazione e lo stiamo distribuendo alle circoscrizioni che hanno il compito di intervenire sulla manutenzione ordinaria», sottolinea l’assessore Sestero. Le prove sono iniziate a giugno in un “campo” allestito in corso Novara, tra corso Regio Parco e via Bologna. I tecnici hanno verificato per alcuni mesi la tenuta dei materiali, oltre ai costi e alla facilità di utilizzo, e alle fine hanno scelto due dei prodotti che sono sul mercato. A novembre il Comune ha acquistato 30 tonnellate di “Black Cold”, meno costoso degli altri e ideale per colmare buche ed avvallamenti, e 250 litri di “Rasocrete Iron”, adatto per interventi sull’asfalto sfaldato a ragnatela. Il tutto a disposizione delle squadre diurne e del servizio di pronto intervento notturno delle circoscrizioni. «Noi non abbiamo ricevuto ancora nulla», dice però il presidente della terza circoscrizione.
Negli ultimi quindici giorni le buche sono rimaste al loro posto e non si sono visti gli operai, né di giorno né di notte, adoperare i materiali acquistati da Palazzo Civico, nonostante la volontà dei tecnici della divisione suolo di tenere ancora sott’occhio i prodotti scelti per verificare le risposte a pioggia, neve e gelo. Come annunciato quando il Comune ha deciso di ordinare l’asfalto “magico”.
Repubblica
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