lunedì 31 gennaio 2011

EGITTO, ESERCITO DICE CHE NON USERA' VIOLENZA


Il presidente egiziano Hosni Mubarak ha nominato oggi un nuovo ministro dell'Interno nell'ambito di un rimpasto nell'esecutivo, studiato per disinnescare la più grave sfida al suo trentennale governo. Ma al momento non è chiaro se le nomine, che includono tre ex-alti funzionari, e le promesse di riforme siano abbastanza per calmare i gruppi di opposizione e i manifestanti che chiedono le dimissioni di Mubarak e della vecchia guardia.

Frattanto l'esercito, con una dichiarazione diffusa in serata, ha annunciato che non userà la violenza contro i manifestanti che chiedono le dimissioni del presidente.Mentre la rivolta senza precedenti nel paese è entrata nel settimo giorno, migliaia di persone si sono riunite in piazza Tahrir al Cairo cantando l'inno nazionale egiziano e urlando slogan che invitano il presidente ad andarsene. I soldati osservano senza intervenire, cosa inconcepibile fino a una settimana fa.

I leader mondiali stanno cercando di trovare soluzione a una crisi che minaccia di modificare la mappa politica del Medio Oriente.Le proteste sono iniziate la scorsa settimana a causa della frustrazione per la repressione, la corruzione e la mancanza di democrazia nel paese.Oltre 100 persone sono morte negli scontri con le forze di sicurezza, in scene che hanno capovolto la percezione dell'Egitto come paese stabile, mercato emergente promettente e attraente destinazione turistica.

Mubarak, stretto alleato degli Usa e ponte per le politiche occidentali verso il Medio Oriente, ha risposto offrendo riforme economiche.L'esercito sembra ora avere le chiavi del suo destino ma, nonostante i generali non abbiano schiacciato la rivolta, non hanno neppure tolto il loro sostegno a Mubarak.Oggi il presidente ha nominato il generale Mahmoud Wagdy, ex-capo del dipartimento di indagini criminali del Cairo, nuovo ministro dell'Interno, secondo quanto riferito da fonti.

Intanto, il gruppo all'opposizione dei Fratelli musulmani ha reso noto che sta cercando di formare un comitato politico ampio insieme a Mohamed ElBaradei per parlare con l'esercito. ElBaradei, premio Nobel per la pace ed ex direttore dell'Agenzia Onu per il nucleare, ha invitato Mubarak ad andarsene e ha prestato la sua statura internazionale a un movimento che manca di un leader.


Tratto da Reuters

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