mercoledì 26 gennaio 2011

VIRUS A, LA PRIMA VITTIMA ALLE MOLINETTE DI TORINO


L’influenza A ha fatto la sua prima vittima anche in Piemonte, la diciannovesima in Italia. E’ morta ieri pomeriggio nel reparto di Rianimazione delle Molinette Filomena Corcella, 62 anni, la donna che i medici del centro di riferimento nazionale per l’utilizzo dell’Ecmo (la tecnica della circolazione extracorporea) erano andati a prendere il 12 gennaio scorso in Puglia, all’ospedale Dimiccoli, a bordo di un C130 messo a disposizione dall’Aeronautica Militare.

Le condizioni della donna, gravissime, non sono migliorate, dopo l’iniziale ottimismo dei medici torinesi. Negli ultimi giorni la situazione si è al contrario aggravata, finché ieri è precipitata. Gravissime anche le condizioni della donna portata in Rianimazione alle Molinette dalla Medicina d’urgenza: affetta da cirrosi epatica, resta in pericolo di vita dopo undici giorni di terapia intensiva. Ieri, intanto, altre due persone sono state trasferite nel reparto del professor Ranieri: un uomo e una donna di 62 anni. Il primo, obeso e cardiopatico, è stato trasportato dal Mauriziano, dov’era stato ricoverato alla fine della scorsa settimana.

La seconda, con una grave insufficienza epatica, era nel reparto di Gastroenterologia dell’ospedale di corso Bramante. Per ora non sono ancora stati sottoposti a Ecmo, ma i medici sono pronti a ricorrere in qualsiasi momento alla circolazione extracorporea per alleggerire cuore e polmoni aggrediti dal virus. La prognosi è per entrambi riservata. Migliorano invece le condizioni dell’uomo di Borgomanero; cauto ottimismo anche per la paziente trasferita da Rivoli, mentre le condizioni della cinquantenne di Moncalieri sono stabili: non è stata finora sottoposta a Ecmo, ma resta sotto stretta osservazione in Terapia intensiva.

Per gli ultimi due ricoverati, il professor Marco Ranieri, responsabile del reparto, e il dottor Rosario Urbino, coordinatore della Terapia intensiva, hanno deciso nel primo caso di non utilizzare immediatamente la circolazione extracorporea, mentre nel secondo caso il trattamento si è reso subito necessario. Sull’origine del virus che ha ucciso la donna di Barletta non si esclude che il contagio possa esser stato intra-ospedaliero a Barletta, dove Filomena Corcella era stata ricoverata per i continui disturbi.

«Il bilancio dell’influenza in Piemonte - dice il professor Ranieri - conferma i timori che avevamo espresso a metà gennaio, quando si è riattivata la rete di emergenza nazionale: in poco più di dieci giorni sono già stati ricoverati 16 casi in Ecmo. Se pensiamo che siamo vicino al picco e confrontiamo questi dati con quelli dello scorso anno, vediamo che abbiamo una presenza di 1,6 pazienti al giorno ricoverati, contro lo 0,5 dello scorso anno».

Mentre da oltre confine arriva la notizia che il ministro della Sanità bulgaro ha dichiarato lo stato di epidemia a Sofia dopo che negli ultimi due giorni il numero dei malati di influenza virale ha superato i 200 casi ogni 10 mila abitanti, anche in Piemonte sono a letto con l’influenza sei bambini su dieci: «E’ stato raggiunto il picco di contagi», conferma il dottor Giuseppe Mele, presidente nazionale della Federazione medici pediatri. Anche lui, come il professor Ranieri, sostiene sia anche il risultato del calo delle vaccinazioni.


LaStampa

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