TORINO - Martedì 11 gennaio, dopo averla sollecitata per un anno, Mauro Ronzino ha finalmente ricevuto la bolletta del gas. Peccato che debba pagare, entro oggi, una «fattura di conguaglio sui consumi» pari a 70.336,33 euro. Lui si aspettava un ammontare sui 200 euro per il periodo in cui, pur non occupando più l’alloggio, l’utenza era ancora a suo nome.
Una storia che ha dell’incredibile, e non solo per l’importo. «Dal febbraio 2008 al marzo dell’anno successivo ho abitato in un appartamento di via Capelli 76, zona Parella. Poi l’ho lasciato, pur conservando le chiavi ancora per un anno, per trasferirmi in una casa più piccola in via Nicola Fabrizi. Mio figlio si doveva sposare, mia moglie ed io volevamo risparmiare su spese e affitto anche perché intanto il mio impiego era diventato saltuario». Non più tardi di una decina di giorni prima il signor Ronzino era comunque stato messo sull’avviso da un telegramma di Eni Spa-Divisione Gas & Power. «Ho pensato ad uno scherzo, anche perché sul retro delle bollette c’è scritto “Fate attenzione alle truffe”. Tra l’altro - dice - il riscaldamento nella vecchia casa era centralizzato: qualcuno mi deve spiegare come sia possibile accumulare un consumo del genere per il gas da cucina e per lo scaldabagno in un’abitazione vuota».
Appena ricevuto il telegramma, il signor Ronzino si è comunque rivolto al numero verde. «Mi hanno detto che prima avrei dovuto pagare, e poi eventualmente reclamare». Versione confermata ieri, quando ha ricontattato il call center dopo aver fisicamente ricevuto la bolletta-monstre.
Il 23 febbraio 2009, cioè prima di lasciare l’appartamento di via Capelli, un incaricato Eni gli aveva sostituito il contatore del gas. «Quello che mi hanno tolto segnava un consumo pari a 3944; dodici mesi più tardi, alla riconsegna delle chiavi, il nuovo indicava 99, come indicato sulla fattura». Quindi il colossale equivoco deve essere posteriore a quella data. Tra l’altro sul retro del documento sono indicati gli estremi di 4 bollette inevase, per un totale di 343 euro, di cui solo due di sua spettanza. «Sono quelle che avevo sollecitato inutilmente per chiudere ogni pendenza sul vecchio alloggio. E tutte le volte l’Eni al telefono mi diceva: «Vedrà che prima o poi le bollette arriveranno. Sono stati di parola, ma forse hanno esagerato».
Il signor Ronzino, 54 anni, per otto anni strillone per La Stampa, ha deciso che non pagherà. «Lascio la prima mossa a loro, non ho intenzione di cercarmi un avvocato per una questione assurda che mi sta prostrando fisicamente». Da quando ha ricevuto la bolletta incriminata, Ronzino va e viene dagli ospedali. «Soffro di attacchi di ansia e di batticuore, è come un sogno da cui non riesco a svegliarmi. Alla fine, quando come spero tutto si risolverà in una bolla di sapone, chiederò i danni morali all’Eni».
LaStampa
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