TORINO - Se mente, recita benissimo. «Sono sbalordita, è un errore, mi sembra una cosa assurda. Incredibile. Io non ho mai visto Berlusconi in vita mia. Non sono mai stata ospite a casa sua. Non conosco neppure Lele Mora e Emilio Fede. Assolutamente. È vero che adesso vivo a Milano, questo sì. Ma solo perché ho lavorato al Teatro Nuovo di piazza San Babila per un musical che si chiama “The Christmas Show”. Un’opportunità lavorativa bellissima, che mi ha fatto decidere di chiedere l’aspettativa». Roberta Bonasia, 26 anni, taglia 42, un metro e 74, lunghi capelli ricci e scuri, come recita il curriculum per partecipare a Miss Italia, sembra davvero sorpresa dalla notizia. La frase che la riguarda, agli atti dell’inchiesta sul caso Ruby, è questa: «Ha preso possesso di tutto, pretende di tutto. Lui è preso». Dove a parlare al telefono sono Fede e Mora. Dove «lui» sarebbe il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Ma «Miss Torino 2010» è categorica, ride e nega: «Non capisco in quale contesto posso essere uscita una frase del genere. Non può riferirsi a me. Non ci siamo mai visti». Le domandiamo se Berlusconi potrebbe averla notata da qualche parte. «Non lo so - risponde - forse in televisione. Sto lavorando al Saturday Night Live, domenica su Italia1».
Fino al 23 novembre faceva l’infermiera per l’Asl 5 di Moncalieri. Infermiera domiciliare. Il concorso di Miss Italia non era andato benissimo, nonostante l’assessore al turismo di Nichelino - Carmen Bonino del Pd - avesse speso dei soldi di tasca sua per tappezzare la città di manifesti: «Se un amministratore vuole definirsi davvero popolare, allora cosa c’è di meglio di spingere in alto una concittadina come Roberta?». Non era bastato. Roberta comunque si era fatta notare contestando in diretta l’eliminazione: «Sulla base di quali parametri mi mandate a casa?».
Poi era tornata alla sua vita di sempre. Nichelino. L’ospedale. L’alloggio di famiglia in un palazzo moderno di viale Matteotti. La Lancia Y bordeaux che adesso è parcheggiata sotto casa. Padre ambulante, madre dipendente in una mensa, fratello commerciante e sponsor della sua carriera, una specie di agente. Insieme non si sono arresi all’idea di archiviare la carriera nel mondo dello spettacolo. Insieme sono andati otto volte dal sindaco di Nichelino Giuseppe Catizone per chiedere aiuto. Roberta Bonasia voleva ottenere l’aspettativa. Ci teneva molto. «Devo fare un provino a Milano - ripeteva - se mi va bene, è la svolta della mia vita». Aspettativa accordata, provino superato, prima il musical di Natale, poi Italia Uno: una fiammata improvvisa.
Adesso gli amici raccontano di quanto Roberta sia cambiata. «L’ho vista dieci giorni fa in un locale che si chiama Vip Club a Torino. Non mi ha salutato come le altre volte. Era sulle sue, più sicura di sé». Il sindaco di Nichelino è perplesso: «Questa storia mi stupisce molto. Roberta è una ragazza molto seria, in ospedale era stimata per la sua professionalità. E se devo essere sincero, credo abbia simpatie per il centrosinistra». Ha mai visto Berlusconi a Nichelino? «Mai, neppure in campagna elettorale».
Il fratello di Roberta si chiama Stefano, 33 anni, è l’unico che mette il naso fuori dalla porta di casa per rispondere alle domande dei giornalisti. E dopo aver ripetutamente negato, lo fa con una battuta folgorante: «Roberta è maggiorenne, che problema c’è? Magari fosse la fidanzata del premier».
Una giornataccia. Stanno barricati in casa. Non rispondono più al telefono. Da ieri pomeriggio anche il profilo Facebook di Roberta Bonasia è scomparso dalla rete.
LaStampa
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