TORINO - Era tutto perfetto. Casa libera, ragazza disponibile, desiderio a mille. Andrea, vent’anni, pregustava già un paio d’ore piacevoli e tranquille. Poi, ha frugato nelle tasche, ha rivoltato il portafogli, ha controllato nel giaccone. Niente. Non aveva profilattici. «Scendo a prenderli, ci metto un attimo, amore» ha detto Andrea alla sua bella. Si è scapicollato giù dalle scale, ha battuto il record dei cento metri piani per raggiungere il supermercato più vicino e si è tuffato sullo scaffale dei prodotti igienico-medico-sanitari. Eccoli. Confezioni di varie marche. E di vari prezzi. Voleva riscattare la figura da imbranato appena fatta acquistando un prodotto di marca, magari anche un po’ adatto a limitare le «defaillance» giovanili. Questo no, questo no, trovato.
Altro controllo veloce al portafogli e le braccia sono cadute lungo i fianchi: aveva soltanto cinque euro, quella confezione ne costava sette e cinquanta. Pochi secondi per decidere, il pensiero fisso della fanciulla che poteva cambiare idea da un momento all’altro. Soluzione: aprire la confezione, prendere un paio di profilattici e infilarli in tasca. Prima di completare il pensiero, l’azione era già compiuta.
Andrea, però, non è un ladro professionista. E così, il suo furto con assai poca destrezza è stato notato dall’addetto alla sorveglianza alle sue spalle. E’ andato dritto verso l’uscita, ha superato la cassa e in quel momento è stato bloccato. «Guardi che ho visto tutto, tiri fuori quello che ha preso» ha esordito l’addetto alla sicurezza. A quel punto, le alternative erano due: confessare, restituire il maltolto e confidare nell’indulgenza del direttore del supermercato, con il rischio di passare là dentro il tempo che avrebbe dedicato a rotolarsi sul letto con la sua bella; oppure, fuggire, raggiungere con uno scatto l’abitazione a poche decine di metri e dimenticare tutto tra le braccia della fanciulla. Posto il problema in questi termini, la scelta era obbligata. Con tanto di auto-assoluzione del tipo «tanto in Italia non vai in galera neanche se ammazzi qualcuno, figurati per una roba del genere». Sbagliava, ma non poteva ancora saperlo.
Tra Andrea e la libertà c’era soltanto l’addetto alla sicurezza, un metro e 80 palestrato contro il suo metro e 60. Ma la disperazione lo ha trasformato in un gigante: spintone alla «guardia», che crolla a terra trascinando alcune casse d’acqua (dieci giorni di prognosi per lesioni alla spalla e alla parte destra del torace). Poi, la fuga.
Dopo i primi passi fuori dal supermercato, aveva persino lasciato cadere sull’asfalto il prezioso bottino, il motivo di tutto quel caos. Ennesimo tentativo di guadagnare la libertà. Credeva che nessuno lo avrebbe inseguito dopo aver recuperato la refurtiva. Altro errore. Anche perché Andrea non sapeva che la forza della sua disperazione aveva portato conseguenze ben diverse da quanto immaginato: la «guardia» era rimasta ferita nel corpo oltre che nell’orgoglio. La corsa del giovane è durata pochi metri. Ci ha pensato il macellaio del supermercato e placcarlo, pochi istanti prima dell’arrivo della «Volante» del commissariato Mirafiori: per lui è scattato l’arresto per rapina impropria. E la ragazza? E’ rimasta a casa per un po’. Poi, è andata via. Niente sesso. Ma alle amiche, potrà sempre raccontare che un ragazzo è andato in galera per lei.
LaStampa
0 commenti:
Posta un commento