lunedì 16 maggio 2011

ALLARME MOZZARELLE "FALSE", 1 SU 4 NON CONTIENE LATTE


Cibo sotto inchiesta: i Carabinieri dei Nas di Bari hanno sequestrato 60 tonnellate di cagliata priva delle indicazioni di tracciabilità - obbligatorie per legge - in cattive condizioni igieniche e impropriamente congelata.

Con il prodotto sequestrato, sottolinea la Coldiretti, sarebbe stato possibile produrre oltre mezzo milione delle classiche confezioni da mozzarella da 125 grammi.
Sì, perché purtroppo in Italia ed Europa, l’utilizzo di cagliate per produrre mozzarelle di latte vaccino è legale: si stima così che 1 mozzarella su 4 tra quelle in commercio non sia stata realizzata a partire direttamente dal latte, ma da cagliate straniere.

Secondo un’analisi di Coldiretti, nel 2010 in Italia sono arrivati ben 86 milioni di chili di cagliate provenienti soprattutto da Lituania, Ungheria, Polonia e Germania, destinate a diventare mozzarelle “made in Italy”, nascondendosi dietro al nome di marchi italiani.

Questo meccanismo è doppiamente nocivo: oltre ad ingannare i consumatori, porta ad una «concorrenza sleale nei confronti dei produttori che utilizzano esclusivamente latte fresco, perché rispetto alla mozzarella genuina, fatta dal latte, quella “tarocca” - spiega la Coldiretti - costa attorno alla metà e può essere venduta sullo scaffale a prezzi molto bassi».

Proprio per tentare di arginare questo fenomeno, Coldiretti e l’Associazione allevatori italiani (Aia), in collaborazione con la facoltà di Agraria dell’Università di Bari, hanno messo a punto una nuova tecnologia soprannominata “Tac salva mozzarella”. Si tratta di uno strumento in grado di individuare un “marcatore” che si trova nelle mozzarelle prodotte senza l’utilizzo di solo latte fresco: in questo modo vengono immediatamente evidenziati i prodotti “falsi”.

«Si tratta – specifica Coldiretti - del primo sistema di analisi che consente di rilevare se una mozzarella vaccina è stata realmente prodotta con latte fresco o se, invece, è realizzata utilizzando cagliate congelate o cagliate refrigerate vecchie».

Il risultato delle prime analisi ha confermato i dati statistici sulle importazioni, dai quali si evidenzia come la metà delle mozzarelle vendute in Italia sia fatte con latte o addirittura cagliate straniere: per salvare le 39.000 stalle italiane che lavorano nel settore è necessario intensificare i controlli anche con le nuove tecnologie a disposizione.

Ma oltre a questo, servono misure di intervento strutturali per la trasparenza, come quelle previste dal Decreto in corso di verifica in sede Ue, che prevede l'obbligo di indicare la provenienza di latte e derivati in etichetta, così come l’obbligo di indicare la presenza di sostanze diverse dal latte, come le cagliate, e il divieto di utilizzare polveri e caseinati in sostituzione del latte per la produzione dei formaggi, rendendo pubblici i dati relativi alle ditte di destinazione delle importazioni di latte dall'estero attraverso internet.


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