lunedì 30 maggio 2011

SCANDALO SANITA' PIEMONTESE, INIZIANO GLI INTERROGATORI


Ci sono le prime ammissioni nell'inchiesta sulla sanità che ha portato a sette arresti e a un avviso di garanzia per l'assessore Caterina Ferrero. Marco Mozzati, titolare di uno studio dentistico, in carcere per un episodio di corruzione, dopo l'interrogatorio di garanzia tenuto dal gip Cristiano Trevisan è stato ascoltato anche dai magistrati inquirenti, ammettendo una parte delle sue responsabilità. "Mi sono prestato per fare un favore a un amico - avrebbe detto Mozzati davanti ai magistrati - non sapevo quale fosse la ragione di quei pagamento però e non immaginavo potessero avere una provenienza illecita". Mozzati fa riferimento evidentemente ai soldi che Pierfrancesco Camerlengo, attraverso Villa Iris, la Siom, faceva pervenire alla sua società, pagamenti piuttosto regolari che arrivavano per bonifico e che Mozzati, poi, girava a Vito Plastino, sempre secondo quanto ricostruiscono i pubblici ministeri. Quanto alla convenzione con tutti i dipendenti della Regione, ricevuta da Mozzati in cambio della propria disponibilità, l'odontoiatra avrebbe detto che si trattava di una convenzione regolarissima e nel rispetto della legge.

Mentre sono in corso gli interrogatori di garanzia delle persone arrestate nell'inchiesta sulla sanità piemontese, in Procura si svolgono le audizioni di numerosi dirigenti e funzionari della Regione. Tra i testimoni sentiti dal pm Paolo Toso c'è stato Luciano Ponzetti, ex numero uno (durante la giunta di centrosinistra) di Scr, la società di committenza della Regione che è finita al centro delle indagini per le attività di un nuovo consigliere dell'ente, Piero Gambarino, braccio destro dell'assessore Caterina Ferrero (Pdl) anche lei indagata per turbativa d'asta.

La maxi inchiesta della Procura, coordinata dai pm Paolo Toso e Stefano Demontis, ha portato all'arresto venerdì scorso di sette persone, tra cui professionisti, direttori generali di aziende sanitarie e Pierfrancesco Camerlengo, figlio del re delle cliniche private. La figura principale attorno alla quale ruota l'inchiesta è proprio quella di Piero Gambarino, il braccio destro dell'assessore alla Sanità - ora dimessa - Caterina Ferrero che ha ricevuto a sua volta un avviso di garanzia. Le accuse per lei sono di turbativa d'asta ma dalle prime testimonianze raccolte venerdì subito dopo gli arresti, la posizione della Ferrero sembra si sia ancora aggravata. Gamabarino risponde delle accuse di turbativa d'asta, corruzione e concussione. Gli altri arrestati di turbativa d'asta e corruzione.

Inizialmente Cristiano Trevisan, il giudice per indagini preliminari ha sentito, Pierfrancesco Camerlengo, Piero Gambarino, Vito Plastino, commissario straordinario dell'Asl To5, e Marco Mozzati e Franco Sampò, Sindaco di Cavagnolo. Successivamente arrivano a Palazzo di Giustizia Luciano Platter, presidente di Federfarma e Marco Cossolo, segretario.


Repubblica

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