sabato 14 maggio 2011

NEL MIRINO DEI LADRI ORA CI SONO LE SCARPE GRIFFATE


TORINO - Iladri scelgono le firme, oggi un paio di scarpe dello stilista Cavalli valgono più di una collana d’oro o di un monile. Così l’attenzione dei ladri si dirige verso le boutique più prestigiose, nei quartieri ultraborghesi della città. L’altra notte, i soliti (forse non più tanto) ignoti si sono dedicati al furto di scarpe e borse dai prezzi elevati, prelevati dalle vetrine di «Regina», appunto in via Villa della Regina. Per entrare in possesso degli oggetti del desiderio di tante donne, ormai afflitte dalla crisi - che però ha solo sfiorato i beni di lusso, anzi in qualche caso c’è stata pure una crescita - hanno sfondato vetrine e serratura a colpi di mazza. Un attrezzo se lo sono persino dimenticato nel negozio, svaligiato con una certa cura.

Sparite borse e scarpe per un valore che i titolari preferiscono non definire con precisione, per evitare che altri seguano le orme dei ladri di griffe: «E’ un tipo di pubblicità che avremmo voluto tanto evitare, non vorrei - spiega una delle titolari - che grazie a questi delinquenti, ad altri venga l’idea di prenderci come obiettivo. Tra l’altro, a parte il danno consistente provocato dal furto di scarpe e borse, ci sono i gravi danni sostenuto dal locale e dai capi esposti, irrimediabilmente rovinati dai detriti». E anche un equivoco, per fortuna subito chiarito dai militari. Il dipendente di un forno, che era già al lavoro, ha sentito il rumore delle vetrine infrante ed è uscito in strada a vedere cosa stava succedendo. E’ stato scambiato per errore per uno dei ladri e fermato per alcuni minuti, il tempo di chiarire.

Il colpo è avvenuto alle 3 di notte; una vicina di casa ha sentito il fragore provocato dai colpi di mazza e ha dato l’allarme, è immediatamente intervenuta una pattuglia del nucleo radiomobile dei carabinieri, ma i ladri erano già riusciti a fuggire col bottino, abbandonando però nella fretta una parte della loro attrezzatura. Le indagini dei carabinieri potrebbero concludersi in breve tempo. Intanto gli investigatori stanno esaminando le immagini videoregistrate dagli impianti di sicurezza di un paio di banche e anche dei negozi della zona, per individuare l’auto utilizzata, in quel pugno di minuti, dai ladri. Poi verranno di nuovo esaminati i fascicoli dei colpi effettuati con tecniche simili o eguali, non solo nei quartieri della collina ma anche in altre zone.

Tempo fa, erano state usate, per sfondare le vetrine, auto come arieti. Anche in questo caso, vetrine svuotate e danni ingenti agli esercizi. Infine, tempo fa, i carabinieri del capitano Luigi Isacchini erano riusciti ad arrestare due giovani romeni responsabili di una catena di furti sempre ai danni dei negozi. Costoro prediligevano le Ford Escort station wagon per devastare i loro obiettivi. Arrestati dopo un lungo e pericoloso inseguimento notturno. La refurtiva veniva poi trasferita nell’Est.


La Stampa

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