sabato 28 maggio 2011

BREMBATE, ULTIMO SALUTO A YARA, "ASSASSINI USCITE DALL'OSCURITA'"


BREMBATE SOPRA (BERGAMO) - «Yara non è semplicemente morta, ma su di lei abbiamo visto accanirsi il male. Questo male ha dei volti e noi vorremmo guardarli in faccia, vorremmo incrociare i loro sguardi per dire: uscite dall'oscurità che sta mangiando anche voi». È uno dei passaggi più significativi dell'omelia celebrata dal vescovo di Bergamo monsignor Francesco Beschi ai funerali di Yara Gambirasio a Brembate Sopra (Bergamo). «Il peso della morte di Yara - ha detto ancora il vescovo - è il peso di una sconfitta che ci fa male». Il papà di Yara Gambirasio, Fulvio, e la mamma, Maura, si avvicinano al feretro di loro figlia mentre vanno verso all'altare per ricevere l'eucarestia. La mamma si china sulla foto della figlia, appoggiata sulla bara bianca, e la bacia, imitata poco dopo da papà Fulvio. All'esterno del palazzetto dello sport i moltissimi amici e concittadini della 13enne che partecipano alla funzione, si all'interno del palazzetto dello sport che nel giardino, hanno applaudito, tra le lacrime, la piccola Yara. Poi si sono subito ricomposti e hanno formato lunghe file per partecipare all'eucarestia. Al termine della cerimonia un sacerdote ha letto delle parole scritte dai genitori della ragazzina. «Yara sei immensa - hanno scritto Maura e Fulvio Gambirasio - per quello che hai fatto, per come lo hai fatto, con tanta, tanta, allegria».

NAPOLITANO - Durante le esequie è stato letto dal sindaco di Brembate Sopra un messaggio inviato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: «Si chiude oggi con i funerali una pagina della tragedia di Yara che ha così terribilmente colpito la famiglia e l'intera cittadinanza, commuovendo tutta l'Italia. La prego di farsi interprete di mia partecipazione al dolore dei genitori e della popolazione. Il mio auspicio è che si riesca a far luce sull'orrendo delitto, per quanto il cammino per questi risultati sia davvero difficile».

I MESSAGGI - In precedenza in un silenzio surreale la bara bianca con il corpo di Yara Gambirasio ha fatto ingresso nel Palazzetto dello Sport di Brembate Sopra. Dietro al feretro, i genitori della ragazzina uccisa e i suoi fratellini si tengono abbracciati. In molti non hanno retto alla commozione. «Rimani un sogno in questa tragica realtà! Ciao Yara». È uno dei messaggi scritti sul libro all'entrata del Palazzetto dello Sport di Brembate Sopra in cui, in mattinata, si terranno le esequie della tredicenne scomparsa il 26 novembre scorso e trovata morta tre mesi dopo. Accanto al libro c'è una fotografia della ragazzina promessa della ginnastica artistica sorridente. A sei mesi dal suo omicidio gli inquirenti non hanno ancora individuato i colpevoli. A celebrare le esequie di Yara sarà il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, e il parroco del paese, don Corinno Scotti. Nella palestra solo i familiari e le autorità, mentre i concittadini di Yara assistono ai funerali all'esterno della struttura, grazie ad un maxischermo. Il sindaco Diego Locatelli ha rinnovato l'invito alla stampa «affinchè l'evento sia trattato con la maggiore discrezione possibile». Nessun fotografo o telecamera potrà accedere alla palestra.

I NUMERI - Migliaia di persone hanno riempito il piazzale del centro sportivo. Intorno al paese sono stati predisposti 3 grandi parcheggi per un totale di circa 600 posti auto. Oltre 200 persone stanno operando per l'ordine pubblico e l'assistenza: 50 uomini tra polizia di Stato e carabinieri, 30 membri dell'associazione carabinieri a riposo (sezione di Grumello, Ponte San Pietro e Valle del Chievi) con un'ambulanza, 60 membri della Croce Rossa con 8 ambulanze, 30 persone dell' Anpas con 3 ambulanze, 15 agenti della polizia locale, 6 della polizia provinciale, 15 vigili del fuoco e 15 volontari della protezione civile (rigorosamente senza divisa secondo gli ordini del presidente della Provincia di Bergamo).

LE AUTORITÀ - Presenti oltre a parenti, amici e conoscenti della famiglia, anche numerose autorità. Dentro il palazzetto il questore di Bergamo Vincenzo Riccardi, il pubblico ministero Letizia Ruggeri, titolare dell'indagine sull'omicidio della ragazzina, il procuratore di Bergamo Massimo Meroni e l'onorevole bergamasco Mirko Tremaglia. Tra le tante le corone di fiori, ci sono anche quelle del prefetto di Bergamo Camillo Andreana, della Provincia, del gruppo di facebook «Per trovare Yara Gambirasio», di Telefono Azzurro e dei detenuti del carcere di Rebibbia.


Corriere

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