CHIVASSO (TORINO) - Il treno è arrivato alle sue spalle nell’oscurità, preceduto da un sibilo leggero. Poco più di un soffio. Nemmeno se n’è accorto. Camminava lungo la massicciata. I sassi scrocchiavano sotto le sue scarpe da ginnastica. A pochi centimetri da lui c’era la moglie. Tutt’e due romeni. Lui è morto travolto dal regionale veloce 2029 diretto a Milano Centrale. Lei si è salvata gettandosi di lato.
Un incidente. È accaduto ieri sera intorno alle 21,25, alla periferia di Chivasso, in frazione Torassi. Zona isolata, villette solitarie, campi coltivati. Un luogo dove non si va a passeggiare. Neanche per sbaglio. La vittima si chiama Ionel Murarasu, 34 anni. Abitava a Settimo Torinese. Con sé non aveva documenti. È stato identificato grazie alla moglie, Elena Birdan, 26 anni. Sotto shock, riusciva solo a ripetere quel nome. «Ionel, Ionel...». Piangeva, mentre i soccorritori di un’ambulanza cercavano di convincerla a seguirli in ospedale. «Deve venire con noi, non può rimanere qui» le ripeteva un infermiere, abbracciandola. Poi si è convinta. Ricoverata all’ospedale di Chivasso, è stata dimessa in nottata.
In frazione Torassi sono arrivati gli uomini della Polfer, i carabinieri, i vigili del fuoco di Chivasso. A parte un lampione che illumina il passaggio a livello, tutto il resto è immerso nell’oscurità. Se non ci fossero le luci dei vigili del fuoco, sarebbe impossibile scorgere la massicciata. Il corpo del giovane è stato trovato a pochi metri dai binari, davanti alla recinzione di una villetta. Non è finito sotto le ruote del treno. È stato probabilmente urtato alle spalle. Un colpo violento. La velocità del treno superava di poco i cento chilometri orari. Forse è bastato l’improvviso spostamento d’aria a scaraventarlo a terra. Ionel Murarasu ha sbattuto la testa. È morto sul colpo. Il macchinista del Regionale 2029 ha azionato i freni d’emergenza. Poi ha chiamato la stazione, in preda al panico.
Il transito sulla linea che collega Torino a Milano è stato subito interrotto. Il traffico è ripreso solo a mezzanotte. La moglie sarà sentita oggi negli uffici della Polfer.
Un incidente. È accaduto ieri sera intorno alle 21,25, alla periferia di Chivasso, in frazione Torassi. Zona isolata, villette solitarie, campi coltivati. Un luogo dove non si va a passeggiare. Neanche per sbaglio. La vittima si chiama Ionel Murarasu, 34 anni. Abitava a Settimo Torinese. Con sé non aveva documenti. È stato identificato grazie alla moglie, Elena Birdan, 26 anni. Sotto shock, riusciva solo a ripetere quel nome. «Ionel, Ionel...». Piangeva, mentre i soccorritori di un’ambulanza cercavano di convincerla a seguirli in ospedale. «Deve venire con noi, non può rimanere qui» le ripeteva un infermiere, abbracciandola. Poi si è convinta. Ricoverata all’ospedale di Chivasso, è stata dimessa in nottata.
In frazione Torassi sono arrivati gli uomini della Polfer, i carabinieri, i vigili del fuoco di Chivasso. A parte un lampione che illumina il passaggio a livello, tutto il resto è immerso nell’oscurità. Se non ci fossero le luci dei vigili del fuoco, sarebbe impossibile scorgere la massicciata. Il corpo del giovane è stato trovato a pochi metri dai binari, davanti alla recinzione di una villetta. Non è finito sotto le ruote del treno. È stato probabilmente urtato alle spalle. Un colpo violento. La velocità del treno superava di poco i cento chilometri orari. Forse è bastato l’improvviso spostamento d’aria a scaraventarlo a terra. Ionel Murarasu ha sbattuto la testa. È morto sul colpo. Il macchinista del Regionale 2029 ha azionato i freni d’emergenza. Poi ha chiamato la stazione, in preda al panico.
Il transito sulla linea che collega Torino a Milano è stato subito interrotto. Il traffico è ripreso solo a mezzanotte. La moglie sarà sentita oggi negli uffici della Polfer.
La Stampa
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