domenica 15 maggio 2011

GIU' CON L'AUTO DAL VIADOTTO PER NON PAGARE IL PEDAGGIO


TORINO - Morire precipitando da un viadotto dell’autostrada per risparmiare poco più di 5 euro. Sembra incredibile, ma è successo la scorsa notte in alta valle Susa. La vittima di quella che è più di una normale tragedia per un incidente automobilistico è un idraulico di Borgone, Alessandro Finotti, 41 anni. Per far ritorno a casa è entrato «abusivamente» sull’A32 Torino-Bardonecchia da uno svincolo vietato agli automobilisti, una via secondaria che permette di evitare il pagamento ai caselli della barriera di Salbeltrand. Ma il tratto in cui si è immesso era chiuso per lavori: a causa di un sobbalzo dovuto all’intervento di riasfaltatura e di un camion del cantiere fermo in mezzo alla carreggiata, l’uomo ha perso il controllo della sua Fiat Multipla, precipitando giù dal viadotto sprovvisto di guard rail. Il terribile volo di 30 metri non gli ha lasciato scampo.

Il tutto è accaduto intorno all’una: Finotti, residente a Borgone ma domiciliato a Susa, aveva appena trascorso una serata con gli amici in un bar di Oulx. Nel far ritorno a casa, invece di imboccare regolarmente l’Autofrejus, ha proseguito per la statale 24 del Moncenisio, per poi svoltare in una strada privata della Sitaf, la società che gestisce l’autostrada. Qui la vittima avrebbe aperto e superato un cancello che immette lungo la carreggiata autostradale, in quel tratto attualmente zona di cantiere. Ma lo stratagemma per non pagare il pedaggio si è rivelato fatale. L’incidente è avvenuto poco dopo la galleria Deveis. L’uomo è morto sul colpo.

A Oulx, dove Alessandro Finotti lavorava da dieci anni per la ditta «Edilcori», e a Susa, dove viveva, non si parla d’altro. Ieri la notizia ha fatto il giro dell’intera val Susa. E per puro caso la tragedia non ha avuto un bilancio ancora più pesante: con Finotti in auto avrebbe dovuto esserci anche un amico, che all’ultimo momento ha però deciso di trattenersi ancora un po’ al bar Asterix, dove il gruppo aveva passato la serata bevendo in allegria. Forse proprio un bicchiere di troppo potrebbe aver spinto la vittima a imboccare quello svincolo vietato ai non autorizzati. Oppure è stata solo un’imprudenza fatale, dopo aver sentito dire che lì si poteva entrare gratis in autostrada. È quanto stanno cercando di capire gli agenti della Polstrada di Susa, comandati da Marco Grienti.

Alessandro Finotti lascia la moglie e due figli maschi di 6 e 9 anni. Resta da chiarire come mai, in famiglia, non vedendolo rientrare a casa venerdì notte, nessuno abbia avvisato polizia e carabinieri. Probabilmente Alessandro Finotti aveva avvertito del suo rientro alle ore piccole e quindi nessuno si è preoccupato. Sta di fatto che l’auto distrutta è stata notata solo ieri mattina dagli operai che lavorano nel cantiere sulla TorinoBardonecchia. Così intorno alle 8 sono scattati i soccorsi, a quel punto inutili. Vigili del fuoco e Polizia stradale sono immediatamente intervenuti sul luogo della tragedia, ma per Alessandro Finotti non c’era più nulla da fare. I colleghi lo ricordano come una brava persona e un gran lavoratore. Sostiene Adolfo Ambrosioni, titolare della ditta per cui lavorava: «È una tragedia: Alessandro era una persona molto in gamba e molto competente sul lavoro».


La Stampa

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