giovedì 23 dicembre 2010

BIMBA AFFETTA DA RARA ANEMIA, VIVA GRAZIE AL FRATELLINO


Babbo Natale è passato in anticipo per una bimba londinese. In dono ha portato un fratellino e una vita nuova. Lei si chiama Megan, ha nove anni appena e un destino che la inseguiva implacabile fin dalla nascita.

Era minata, la vita Megan, dall’anemia di Fanconi, nome sconosciuto per molti, ma che è il nome di una malattia terribile, di quelle che non danno scampo: divora prima le ossa, poi i reni e infine il cuore. Una condanna a morte che scocca puntale prima dei vent’anni, a meno che si riesca a vincerla con un trapianto di midollo. Ma le ricerche in tutto il mondo di un donatore compatibile erano sempre fallite. E allora i medici hanno proposto ai genitori di regalare a Megan un fratellino e una speranza. E così è nato Max, voluto e concepito in vitro dai suoi genitori, i portatori sani della malattia, con un corredo cromosonico selezionato dai ricercatori su misura per poter curare la sorella.

Per Megan non c’era altra speranza, perché attraverso un normale concepimento c’era soltanto una possibilità su quattro che potesse nascere un fratello compatibile. Anzi: c’era il rischio che potesse nascere un altro bimbo malato. Ai diciotto mesi di Max, il bimbo e la sorella sono stati operati in un centro specializzato londinese. Tutto è andato bene, ma dopo l’annuncio di quanto era avvenuto, in Gran Bretagna è polemica sull’opportunità che si possa creare in vitro un fratello salvatore, subito rimbalzata in Italia con gli esperti di bioetica divisi.

Ma nessuno potrà rimproverarlo a Megan e ai suoi nove anni, che finalmente tornano a sorridere, e a Max, quel fratellino che le ha ridato la vita.



Leggo

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