giovedì 23 dicembre 2010

FIAT, SI RIAPRE IL TAVOLO DELLA TRATTATIVA, DUBBI DELLA "FIOM"


Si riprende la trattativa sulle Carrozzerie di Mirafiori alle 11. Lo avevano chiesto in tanti attribuendo allo stallo - seguito alla chiusura del 3 dicembre - un significato negativo, capace addirittura di mettere in forse lo stabilimento. Il sindacato torinese, in particolare Fim, Fismic e Uilm, aveva polemizzato più o meno esplicitamente con le lentezze dei dirigenti nazionali nell’aprire il confronto con Federmeccanica sul contratto dell’auto, mossa capace di sbloccare la vertenza. Tante voci si erano levate, dall’arcivescovo agli artigiani ai leader degli industriali ai partiti alle istituzioni, affinché si arrivasse a Natale con un accordo. E così potrebbe essere.

Quella di oggi è una riunione in cui si discuterà anche nel merito dell’intesa. Ma la voglia di chiudere è forte. Ci sono alcune questioni aperte. E dal 3 dicembre a oggi si sono svolte le assemblee dei lavoratori che hanno espresso timori, consensi, distinguo. Per Fim, Fismic e Uilm i temi sono quelli della lotta all’assenteismo, della mensa, dei turni da 10 ore. Per la Fiom si aggiunge il nodo centrale della non applicazione nella futura joint venture del contratto collettivo.

Il segretario Fim, Claudio Chiarle, non ha dubbi: «Si riprende per chiudere, ma restano cose da chiarire e tutti devono fare un passo. Deve essere ancora più chiaro di come era nei testi del 3 dicembre che i turni da 10 ore devono essere concordati. Solleviamo anche il tema della sanzione agli assenteisti».

Vincenzo Aragona della Fismic spiega: «Siamo pronti a firmare, ma ci sono cose da discutere. A molti lavoratori non piace lo spostamento della mensa a fine turno, cercheremo di spostarne l’applicazione il più avanti possibile oltre il 2012 per fare un periodo di sperimentazione. Inoltre è eccessivo il non pagamento di tre giorni di malattia ai presunti assenteisti, proponiamo sia uno solo».

Il tema della lotta all’assenteismo interessa anche Maurizio Peverati della Uilm: «Credo che serva una commissione che analizzi il comportamento del singolo negli ultimi tre anni, la Fiat il 3 dicembre aveva accolto questa ipotesi». Guarda al futuro: «Se si fa l’accordo dovremo definire il percorso per il coinvolgimento dei lavoratori: vorrei che se la Fiom non firmerà, e io mi auguro che firmi, desse indicazioni di votare no. A Pomigliano non aveva dato indicazioni chiare. Non mi sembra giusto».

Ed è proprio la Fiom il sindacato che ha più problemi a firmare una intesa che ritiene, se si confermassero i testi del 3 dicembre, una fotocopia di Pomigliano. La giornata si apre con i direttivi della Fiom e della Cgil «sul futuro di Mirafiori, la difesa del contratto nazionale e dei diritti dei lavoratori». Partecipano il segretario Fiom Maurizio Landini e il segretario confederale Vincenzo Scudiere.

Al tavolo andrà il segretario torinese Federico Bellono che spiega: «Noi speriamo che si apra una trattativa vera e che si discutano finalmente le nostre proposte. Ma se restiamo nell’ambito delle cose dette il 3 dicembre le nostre valutazioni non sono positive». E ribadisce: «In ogni caso non ci sembra opportuna questa stretta mentre la fabbrica è chiusa fino al 10 gennaio». Va all’incontro per chiudere e «arrivare ad un buon accordo per il futuro di Mirafiori» la Ugl.



LaStampa

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