giovedì 30 dicembre 2010

POMIGLIANO, FIRMATO L'ACCORDO, LA FIOM IN SCIOPERO IL 28 GENNAIO


Ugl, Fim, Uilm, Fismic e l'associazione dei quadri Fiat e il Lingotto hanno siglato il contratto per l'assunzione dei 4600 dipendenti dello stabilimento di Pomigliano d'Arco. A partire da gennaio 2011 i lavoratori saranno assunti dalla Newco sulla base dell'accordo separato siglato il 15 giugno scorso. A Pomigliano a partire dal dicembre del prossimo anno sarà prodotta la nuova Panda.

Intesa separata. Il Contratto non è firmato però dalla Fiom, che non ha partecipato al tavolo con l'azienda perché non ha condiviso l'accordo di giugno. Oggi il comitato centrale del sindacato metalmeccanico della Cgil ha anche annunciato 8 ore di sciopero per il 28 gennaio denunciando l'intesa al vaglio di azienda e sindacati "un attacco contro la democrazia e i diritti senza precedenti", ma anche "un pugno in faccia a Confindustria e Federmeccanica".

Gli aumenti in busta paga. Il nuovo contratto, in particolare, prevede un aumento salariale medio di 30 euro lordi al mese e un nuovo sistema di inquadramento professionale. Per le relazioni sindacali viene applicato il modello dell'accordo di Mirafiori, con l'esclusione dei sindacati non firmatari (la Fiom) dalla rappresentanza. Le assunzioni scatteranno a gennaio con un primo gruppo formato da tecnici e impiegati, mentre nella tarda primavera sarà assunta la maggior parte degli operai, che faranno formazione.

La soddisfazione di Sacconi. Esulta il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. "La firma - è il suo commento - consolida l'investimento promesso, e già avviato, mentre migliora le condizioni retributive e le potenzialità di progressione reddituale e professionale dei lavoratori. Il Governo ha fatto la sua parte con la detassazione - al dieci per cento - di tutta la parte del salario che si può ricondurre alle intese per la maggiore produttività del lavoro". "Tutto ciò - ha proseguito - nasce da esigenze pratiche e non da disegni ideologici. Ben venga tuttavia un'utile discontinuità nel sistema di relazioni industriali, soprattutto là ove il vecchio impianto politico-culturale fondato sull'inesorabile conflitto sociale ha prodotto bassi salari e bassa produttività".

Polemiche feroci. La sigla del contratto ha segnato un'altra giornata di duri scambi di accuse tra la Fiom da un parte e Fiat, sindacati firmatari e componente del Pd favorevole all'intesa dall'altra. "Noi vogliamo salvare la filiera dell'auto in Italia - ha spiegato Antonio D'Anolfo, segretario nazionale dell'Ugl Metalmeccanici - da noi la Fiat produce solo il 30% della produzione mondiale. Bisogna fare i conti con la delocalizzazione, le auto si producono in tutto il mondo". Ma secondo i metalmeccanici della Cgil l'essenza della nuova intesa è un'altra. Quanto deciso dalla Fiat, ha chiarito il segretario Maurizio Landini, è "un attacco contro la democrazia e i diritti senza precedenti", ma anche "un pugno in faccia a Confindustria e Federmeccanica".


Tratto da: Repubblica

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