Auto contro aeroplano in sosta. Incidente bizzarro quanto sottaciuto, quello che si è verificato esattamente un mese fa, il 6 novembre, intorno alle sei di pomeriggio, sulla pista dell’aeroporto di Capodichino. Un lavoratore della Gh, società che cura i servizi a terra ed è nata dallo scorporo di un pezzo di Gesac (quest’ultima gestisce lo scalo partenopeo da alcuni anni) è finito con il parabrezza contro l’ala destra di un aeromobile. L’uomo ha riportato gravi fratture al viso ed è
stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Ha rischiato seriamente di perdere la funzionalità di un occhio. L’incidente avvenuto in pista.
L’episodio, del quale non si era avuta notizia fino ad oggi, è stato rivelato ieri, in una conferenza stampa, da Andrea Santoro, consigliere comunale del Pdl, e da Pietro Diodato, fino a pochi giorni fa consigliere regionale. L’incidente, secondo gli esponenti del centro destra, è il risultato dell’inadeguata illuminazione della pista, da parte del gestore dello scalo napoletano. Tesi, quest’ultima, sostenuta anche da Ciro Luisi e Gennaro Guida, rispettivamente responsabile campano della Cisal e referente del Pdl nell’ambito della stazione aeroportuale di Napoli. Sostengono: «Quell’aeroplano avrebbe dovuto essere segnalato da coni luminosi e fosforescenti. Non c’erano il giorno dell’incidente». Gesac replica: «Premesso che il dipendente che guidava l’auto è in forza a Gh, non a noi, l’episodio è stato provocato dalla velocità eccessiva e dal fatto che l’autista non ha seguito il corretto percorso sulla pista».
«E’ l’intera sicurezza in aeroporto che lascia a desiderare», hanno sostenuto ieri in una conferenza stampa, Diodato e Santoro. Quest’ultimo ha presentato un video in cui si vedono capannoni nei quali i lavoratori verniciano mezzi senza indossare i dispositivi di protezione. Si nota un muletto da traino con una ruota completamente usurata. Si scorgono, ancora, contenitori con solventi e vernici accatastati alla meno peggio, invece che stoccati in depositi a norma di legge. La società replica che i capannoni immortalati nel video sono gestiti dalla Gh e non dalla Gesac.
Corriere
0 commenti:
Posta un commento