Il dialogo è in corso ma «non so se» se si farà l’accordo per Mirafiori prima di Natale: in ogni caso ci sono «diversi piani B, ma questa non è una minaccia». Fra le opzioni anche la possibilità di produrre negli Usa, «ma ce ne sono anche altre». L’amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, di una cosa è sicuro: «entrare o uscire da Confindustria è un dettaglio, non importa: quello che importa è garantire a Fiat la governabilità» di Mirafiori. «Io non ho preconcetti, lavoro nel contesto che ho ma» Fiat è in società con Chrysler e «dobbiamo garantire a loro il successo degli investimenti». Ribadendo l’ipo di Chrysler nel 2011 e il ritorno di Alfa negli Stati Uniti, Marchionne ha precisato che incontrerà il presidente della Confindustria Emma Marcegaglia giovedì o venerdì a New York.
Marchionne sceglie gli Usa per mettere in evidenza l’importanza del lavorare tutti insieme, l’impresa e il sindacato. E lo fa portando ad esempio lo stabilimento di Sterling Heights, che solo 18 mesi fa doveva chiudere e che invece riceverà a breve un investimento da 850 milioni di dollari e vedrà l’aumento di un turno nel primo trimestre, e di Chrysler la cui «rinascita» è «stata scritta solo grazie alla collaborazione di industria, governo, e del sindacato». Una «storia di successo» quella della casa automobilistica americana che «mostra cosa si può fare quando tutte le parti coinvolte riconoscono che la realtà della concorrenza va al di là dei confini del Michigan e degli Stati Uniti». La storia di Chrysler «prova che quando si è tutti insieme in buona fede, possiamo raggiungere buoni e duraturi risultati»: «La nostra partnership con il Uaw», il sindacato dei metalmeccanici americano, «ha avuto un ruolo chiave nella decisione di continuare l’attività a Streling Heights». Il Uaw - aggiunge - è stato importante «nel creare il futuro di lungo termine per la nostra società e i nostri dipendenti».
La partnership fra Chrysler e Uaw «è - spiega - pragmatica»: «ognuno capisce che deve fare la sua parte. Il sindacato ha capito che il lavoro dei suoi aderenti dipende dalla capacità di Chrysler di essere competitiva. E tutti e due», l’azienda e il sindacato «comprendiamo la necessità delle persone che lavorano nell’impianto di portare la loro creatività, la loro intelligenza per migliorare quello che facciamo». Il Uaw stesso ringrazia l’amministratore delegato di Chrysler. Poco dopo Marchionne, a salire sul palco allestito dell’impianto di Sterling Heights è il numero due del sindacato americano General Holiefield, che ammette: Marchionne «con noi ha lavorato bene. Sua mamma e suo papà hanno fatto un buon lavoro con lui».
Ringrazia il numero uno del Lingotto e di Chrysler anche il governatore dello Stato del Michigan, Jennifer M. Granholm, per l’investimento da 850 milioni di dollari nella fabbrica di Sterling Heights, in quanto è «un impegno a restare, non si fa in un impianto temporaneo». L’appuntamento di Sterling Heights, infatti, è per celebrare l’avvio della produzione della Chrysler 200 e della Dodge Aveneger, oltre all’aggiunta di un secondo turno nel primo trimestre 2011.
LaStampa
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