mercoledì 8 dicembre 2010

SI RIBALTA UNA CISTERNA DI "GPL", ALLARME PER SETTE ORE


TORINO - Le ruote finiscono sull’erba innevata a lato della strada, il camion finisce nel prato, scivola per qualche decina di metri, all’ultimo momento la parte anteriore si «impunta» e il camion si rovescia sul fianco destro. Trasporta 4 mila litri di gpl. E scatta l’allarme. Ore 9,30, strada provinciale tra Giaveno e Avigliana. I due uomini nella cabina del camion «Liquigas» escono senza bisogno di aiuto. Uno ha riportato qualche contusione, non serve nemmeno il trasporto in ospedale, pochi giorni di prognosi. Il collega è illeso.

A quel punto, la preoccupazione dei soccorritori si concentra sul gpl. Pericolosissimo. Il camion-cisterna è adagiato su un fianco. Sul posto arrivano i vigili del fuoco di Grugliasco, di Giaveno, di Rivalta, poi gli specialisti Nbcr (Nucleare, biologico, chimico, radiologico, ndr) di Torino. L’incidente è avvenuto in un rettilineo di 200 metri. La strada passa in mezzo ai prati. Il due tecnici della «Liquigas» avevano appena rifornito i «bomboloni» di alcune abitazioni. La cisterna ha una capacità di 100 mila e 200 litri, ma al momento dell’incidente ne conteneva soltanto 4 mila. Sufficienti, comunque, a causare un’esplosione con uno spostamento d’aria di 500 metri.

Una trentina di vigili del fuoco lavorano tutta la mattina per garantire la sicurezza. La polizia municipale e la protezione civile di Giaveno controllano il traffico a senso unico alternato lungo il rettilineo dell’incidente. Questa è soltanto la prima fase dell’intervento. Il compito degli specialisti è di capire quali siano le condizioni del camion. Le valvole e gli ugelli per il caricamento sono integri, lo stesso vale per la cisterna. Non ci sono crepe oppure rotture visibili, ma questo non è sufficiente per garantire la sicurezza. Così, i vigili del fuoco incominciano a lavorare con gli «esplosimetri», attrezzature che consentono di individuare quantità anche infinitesimali di sostanze infiammabili nell’aria. La situazione è sotto controllo.

Dalla centrale operativa del comando provinciale dei vigili del fuoco, poi, è partita la segnalazione ai colleghi dell’Unità di comando avanzato di Milano. Sono specialisti nella gestione di situazioni «a rischio». Lavorano con un furgone allestito come una mini-centrale operativa, che coordina gli interventi con una Unità di crisi sul campo. E’ da lì che partono gli ordini per la fase più complessa: lo svuotamento della cisterna rovesciata. Per questo, dalle 14 viene chiusa la strada tra Giaveno (all’altezza dello svincolo per la Sacra di San Michele) e Avigliana (all’altezza della rotonda per Trana).

Nemmeno la polizia municipale può avvicinarsi alla cisterna. C’è una «zona rossa» di 50 metri delimitata da birilli bianchi e rossi, all’interno di quella «tasca» possono entrare soltanto i vigili del fuoco. L’operazione è divisa in due fasi: gli specialisti immettono acqua nella cisterna, per facilitare l’estrazione (verso un’altra cisterna fatta arrivare sulla strada) della parte liquida del gpl; poi, estraggono la parte gassosa attraverso due tubi collegati a «dardi», come vengono chiamate in gergo le aste che terminano con una sorta di fornello a fiamma libera. L’accensione dei «dardi» è l’ultimo atto. Avviene alle 18,30. Il lavoro dura un paio d’ore. Poi, tocca al camion, rimesso sulle ruote e trainato fuori dal campo dove è scivolato. Rimangono da chiarire le cause dell’incidente. Ma su questo, lavorerà la polizia municipale.



LaStampa

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