I rappresentanti del Lingotto hanno illustrato la bozza di accordo preparata nelle ultime due ore. Dalle indiscrezioni che trapelano la Fiat avrebbe respinto tutte le proposte presentate in mattinata dalla Fiom per giungere a una mediazione. "Stiamo andando verso una sostanziale riedizione del modello Pomigliano - ha annunciato il segretario del Fismic, Roberto Di Maulo - con modifiche non fondamentali". In serata la Fioìm confermerà il suoi pessimismo: "Confronto civile, ma improduttivo".
In sostanza il Lingotto ha detto 'No' alla proposta dei metalmeccanici della Cgil di sostituire le parti dell'accordo che puniscono chi sciopera al sabato con una clausola di raffreddamento sulla falsariga di quanto avviene nei servizi pubblici. No anche a mantenere le pause di quaranta minuti con un sistema di scorrimento che non bloccherebe la produzione.
La Fiat ha proposto invece un sistema di autroregolamentazione dell'assenteismo che nei primi sei mesi non prevederebbe sanzioni. Confermata la pausa mensa a fine turno. Il vero ostacolo, che ancora si frapponeva nel tardo pomeriggio alla firma di Fim e Uilm, era l'intenzione della Fiat di escludere la nuova società che gestirà lo stabilimento di Mirafiori (una joint venture con Chrystler) dal contratto nazionale dei metalmeccanici. Anche la Fiom su questo, come sugli altri punti, non intende cedere. E' dunque probabile che alla fine i metalmeccanici della Cgil non sottoscriveranno l'intesa. Si tratta ora di capire se la conclusione della trattativa arriverà nell notte o se le parti si aggiorneranno a domani mattina.
Questa mattina a Torino era presente il segretario generale, Maurizio Landini. Landini ha illustrato qual è la controproposta della Fiom rispetto al piano illustrato da Marchionne: "Proponiamo di utilizzare tutti gli strumenti del contratto oggi valido. Per gli straordinari è possibile arrivare a 39 sabati all’anno contro i 45 che chiede la Fiat. Naturalmente i primi 5 sono su comando dell’azienda mentre gli altri 8 devono essere contrattati con i delegati.
Per quanto riguarda le pause e la mensa chiediamo che la mensa rimanga, com’è oggi, a metà del turno e non alla fine e che le pause rimangano di 40 minuti. Proponiamo che le pause non siano collettive ma a turni per non bloccare la produzione". Sul controverso tema dello sciopero, Landini ha illustrato la proposta già anticipata da Repubblica nei giorni scorsi: "Una clausola di raffreddamento, cioè l’impegno di azienda e delegati a discutere prima di giungere allo sciopero".
Repubblica
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