martedì 12 ottobre 2010

ADRO, RIMOSSI SIMBOLI LEGHISTI DOPO UN MESE DI ROVENTI POLEMICHE


I simboli leghisti saranno coperti da adesivi, gli zerbini col Sole delle Alpi semplicemente arrotolati per gli altri si vedrà caso per caso: il dirigente del polo scolastico di Adro (Brescia) Gianluigi Cadei ha annunciato ieri sera, nel corso di una riunione del Consiglio di istituto, la decisione di procedere alla rimozione dei simboli della Lega presenti nella scuola. La rimozione potrebbe iniziare già oggi. Sempre nella riunione di ieri sera il consiglio di Istituto, secondo quando ha riferito uno dei componenti al termine della seduta, ha deciso di intitolare la scuola ai patrioti risorgimentali Enrico e Emilio Dandolo. Il polo era invece stato intitolato dal sindaco a Gianfranco Miglio. Il consiglio di Istituto, è stato inoltre riferito, ha deliberato di prendere atto della lettera inviata dal provveditore scolastico regionale della Lombardia Giuseppe Colosio al dirigente scolastico di Adro in cui sembra chiedere la rimozione dei simboli. E, sempre il consiglio di Istituto, ha preso atto della lettera che nei giorni successivi a quella di Colosio, il sindaco di Adro, Oscar Lancini ha inviato a Cadei, diffidandolo dalla rimozione dei simboli stessi.

La decisione del dirigente illustrata al consiglio d'istituto, convocato in seduta straordinaria, ha sbloccato una situazione si stallo nella quale si rimpallavano responsabilità e decisioni sulla vicenda. Ed è giunta in un momento contrassegnato da una crescente tensione. I Cobas scuola avevano annunciato che Adro sarebbe stata una delle sedi della manifestazione del 15 ottobre. Inoltre, nello scorso fine settimana, due dei soli affissi su una vetrata dell'istituto e collocati tra i bambini stilizzati, erano stati abrasi da sconosciuti facendo scattare anche l'allarme della scuola. Vicenda che si è appresa solo oggi e sulla quale c'e una denuncia ai carabinieri.

Il consiglio d'istituto ha ribadito la determinazione delle scorse settimane con la contrarietà alla presenza dei simboli a scuola ed ha dato "la profonda solidarietà", secondo quanto riferito da uno dei componenti del consiglio, genitore di un alunno, al dirigente che ha dovuto prendere "una determinazione ovviamente non facile - ha detto - le cui conseguenze in questo momento sono difficilmente delineabili".


(REPUBBLICA.it)

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