mercoledì 27 ottobre 2010

PORTAVOCE DEL PDL CAPEZZONE AGGREDITO IN STRADA


Daniele Capezzone, portavoce nazionale del Pdl, è stato aggredito a pochi metri dalla sede di via dell'Umiltà da uno sconosciuto, che gli ha sferrato un pugno al viso e poi si è dileguato. Capezzone è stato subito soccorso e portato via in ambulanza. «Si tratta di un fatto gravissimo, sintomo di un clima avvelenato e di tensione che condanniamo», dice Fontana. Raggiunto telefonicamente, il portavoce del partito ha spiegato: «Sto meglio ma scusate. Ora voglio solo riposare». Il deputato ha riportato una contusione al volto, ma si escludono danni più gravi, fratture facciali o ematomi.

INDAGINI - Sulla vicenda indagano gli agenti della Digos e della questura di Roma Sono al vaglio degli investigatori le immagini registrate da alcune telecamere in via dell' Umiltà a Roma, per individuare l'aggressore che in serata ha colpito con due pugni il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone. Gli inquirenti hanno già ascoltato il racconto di Capezzone, e stanno ora cercando di capire se l'aggressore fosse da solo, oppure ci fosse qualcuno ad aspettarlo in strada e se possa essersi trattato di un gesto estemporaneo o premeditato.

IL TESTIMONE - Ci sarebbe anche un testimone di quanto accaduto: il cameriere del ristorante in via dell'Umiltà, che ha assistito ai primi istanti subito dopo l'aggressione. «Ho sentito il rumore di un bicchiere che cadeva. Erano le 18.45, mi sono affacciato fuori dal ristorante e ho visto sulla mia destra un uomo che scappava in direzione del Quirinale o della Fontana di Trevi: era alto circa 1 metro e 70, aveva una giacca grigia e un giornale in mano, ma era di spalle. Alla mia sinistra, a due metri, c'era l'onorevole Capezzone che veniva verso di me con la mano sulla guancia e un orecchio rosso dicendomi 'mi ha colpito. Hai visto cosa mi ha fatto?'». «Capezzone è subito andato a chiamare una pattuglia della polizia che sosta qui vicino, poi è tornato qui - ha proseguito il testimone - l'ho visto scosso e gli ho chiesto di sedersi offrendogli un tè. A quell'ora c'è sempre un via vai di gente che passeggia. A 20 minuti dall'aggressione Capezzone è andato via con gli agenti».


(CORRIERE.it)

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