giovedì 7 ottobre 2010

VOLLEY, ITALIA BATTE FRANCIA E VOLA IN SEMIFINALE DOPO 12 ANNI


Hanno ragione i tifosi: il cielo è sempre più blu. L’Italia di Andrea Anastasi torna nella storia di un Mondiale e dopo dodici anni va a giocare nuovamente una semifinale. Da Tokyo 1998 a Roma 2010, una sottile linea rossa, un po’ come se il tempo si fosse fermato. Sarà ancora Italia-Brasile (esattamente come in Giappone nell’altro secolo) a stabilire chi sarà la prima finalista di questo Mondiale numero 17, sabato pomeriggio (forse l’orario verrà anticipato per la diretta televisiva su Rai 3) in un Pala Lottomatica bollente, come quello di questa sera. Ma se contro gli Stati Uniti i tifosi armati di tricolore e di voce possente (come nelle 6 partite precedenti tutto il palazzo dello sport si è unito al coro dei giocatori nel cantare l’inno di Mameli) hanno sudato e si sono spaventati vedendo come si erano messe le cose, contro la Francia hanno potuto applaudire un’Italia molto più cinica e spietata, che dopo la grande paura della notte precedente ha preso alla gola la Nazionale di Philippe Blain e l’hanno consegnata alle finali di consolazione dall’ottavo al 12° posto.

LA GRANDE PAURA — Per l’Italia, invece una cavalcata vincente per 2 set, prima di piombare in un buco nero (con Fei finito in panchina) e lo spettro di una Francia che anche se già tagliata fuori non voleva mollare. Troppo importante l’appuntamento con la storia per ciascuno di questi ragazzi per farsi fermare dai vice campioni d’Europa, grande sorpresa un anno fa, quando l’Italia chiudeva il torneo continentale con un misero decimo posto. Tutto diverso questa sera per la squadra di Anastasi, finalmente libera dalle catene della paura e pronta a sfidare la squadra di Bernardinho, due volte campione in carica, ma apparsa non così imbattibile come in passato. Proprio l’esperienza di Francia e Polonia potrebbe suggerire piacevoli pensieri ai tifosi azzurri, negli ultimi anni, spesso a vincere non sono sempre i favoriti, ma molto spesso gli outsider, come gli azzurri di questi tempi.

DETERMINAZIONE — Sette partite e sette vittorie, qualche momento di scoramento (come ieri sera nel terzo e nel quarto parziale), qualche passaggio a vuoto (in ricezione), ma anche la cieca determinazione di chi vuole arrivare (grande protagonista è stato ancora Cristian Savani) fino in fondo. Di chi vuole dimostrare che non è solo “figlio raccomandato” della Generazione dei Fenomeni, ma uomini che vogliono scrivere una pagina in cui sono protagonisti in prima persona. Urla il popolo tricolore: ha riscoperto la pallavolo come 32 anni fa, in un’Italia diversa, ma ugualmente unita. Retorico? Può darsi, ma anche dolcissimo come la notte romana. E sabato saranno ancora tutti lì a urlare: siam pronti alla morte l’Italia chiamò. Da Milano a Catania fino a Roma, per un sogno che s’ingrandisce.


(GAZZETTA.it)

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