lunedì 25 ottobre 2010

RIFIUTI TERZIGNO, NELLA NOTTE CACCIA ALLA POLIZIA


Prima notte senza scontri di massa a Terzigno, ma c'è stato ugualmente un episodio di violenza. Due pattuglie della polizia sono state aggredite infatti nel centro di Boscoreale da alcuni sconosciuti. Un agente è rimasto ferito ad un occhio. Tre persone sono state fermate con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e violenza. I poliziotti erano a bordo di due autocivette, ma evidentemente sono stati individuati dai teppisti. L'aggressione è avvenuta lontano dalla rotonda Panoramica, diventata il quartier generale dei manifestanti. Secondo quanto si è appreso, le due pattuglie di agenti in abiti civili si trovavano lungo una delle strade del centro di Boscoreale, quando sono state accerchiate da un gruppo di persone, in prevalenza giovani, che hanno iniziato ad aggredire i poliziotti. Sul posto sono giunti rinforzi. In via Zabatta, invece, l'accesso alla contestata seconda discarica è stato sempre presidiato da centinaia di agenti in assetto antisommossa.

MANIFESTAZIONE PACIFICA - Comunque sia, a manifestare invece il proprio dissenso in nottata a Terzigno nel tradizionale assembramento alla rotonda di via Panoramica c’era solo tanta gente comune. Pacifica, ma non meno decisa a mantenere un presidio a oltranza, fino alla rinuncia per decreto, da parte del governo, alla discarica di Cava Vitiello. I «falchi» della protesta, insomma, hanno deciso di non cedere alla tentazione del compromesso, giudicando positiva l’apertura di un tavolo tecnico ma ponendo una condizione irrinunciabile: occorre revocare con un decreto la legge 123 che stabilisce l’apertura della seconda discarica nel paese campano, dopo quella di Cava Sari. Un impegno formale che il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, per il momento, non è in grado di poter garantire.

RISPETTO UNILATERALE DELL'ACCORDO - Bertolaso ha comunque intenzione di procedere al rispetto unilaterale del documento preparato venerdì sera in prefettura a Napoli, prima condiviso e poi ripudiato dai sindaci interessati, a seguito delle pressioni delle comunità di Terzigno e Boscoreale contrarie all’apertura di una nuova discarica. I prelievi e la bonifica di Cava Sari saranno dunque completati come annunciato. Ma al termine dei tre giorni di moratoria indicati dal capo della Protezione civile, tra martedì e mercoledì prossimi, riprenderà lo sversamento dei rifiuti nella discarica. A questo proposito, secondo voci non ancora confermate, già nelle prossime ore potrebbero arrivare dei camion con terreno vegetale per la copertura dei rifiuti e la preparazione al nuovo sversamento. Al momento non è ancora chiaro come reagirà la piazza. I comitati cittadini apprezzano gli sforzi per l’apertura di un tavolo tecnico, confermano che per ora non ci sono le condizioni per una loro partecipazione, non si accontentano di un rinvio «alle calende greche» dell’eventuale utilizzo di una seconda discarica e chiedono a Bertolaso, e per suo tramite al governo, «una maggiore vicinanza alla parte dei movimenti per bene». Una richiesta che rappresenta anche un’ammissione dell’esistenza di una frangia estrema e violenta che la piazza intende isolare. Resta comunque la rabbia per una vicenda che ha portato al collasso i due comuni di Terzigno e Boscoreale. La gente è frustrata, confusa. Organizza cortei pacifici, spiega le sue ragioni, si chiede cosa accadrà adesso: sono già trascorsi due dei dieci giorni indicati dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per riportare la situazione alla normalità. Qui lo sperano tutti, anche se la soluzione appare ancora lontana.


(CORRIERE.it)

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