giovedì 21 ottobre 2010

LODO ALFANO, SUL WEB I MALUMORI DELLA BASE FLI


Ai militanti finiani non è andato giù il voto di martedì sul Lodo Alfano «retroattivo» e ancor di più il voto che, sempre nella stessa giornata alla Camera, ha negato l'autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex ministro Lunardi, 'salvatò anche con i voti dei finiani. Su Facebook centinaia di messaggi, ma c'è da registrare anche l'assalto ai siti di Farefuturo e di Generazione Italia. Le proteste iniziate ieri sera subito dopo il doppio voto e proseguite anche oggi. Molti i dubbi dei lettori: «Ma dove è finita la legalità?», «Valeva la pena farsi massacrare per due mesi sulla casa di Montecarlo?».

FAREFUTURO - Commenti che hanno indotto lo stesso direttore di Farefuturo ad intervenire direttamente con un editoriale: «Il berlusconismo non può finire per via giudiziaria - argomenta Rossi -. Considero il lodo Alfano un atto doveroso (e faticoso)», «di realismo politico, di responsabilità». «Perchè qualsiasi rifondazione», spiega ancora Rossi, «del sistema politico italiano non può passare per un virtuale ma pericolosissimo "piazzale Loreto"». Il direttore di Farefuturo riporta poi alcuni dei commenti più duri per farsi, spiega, «portavoce di chi ci segue», ma le critiche non si fermano. «La legge non può finire per via berlusconiana», è il j'accuse di Giacomo. Incredulo Piero: «Ma stai scherzando??? E l'articolo 3 della Costituzione??? Lo sospendiamo "senza enfasi"?».

GENERAZIONE ITALIA - Stessa musica anche su Generazione Italia, che sceglie di riproporre un passaggio fondamentale del discorso di Gianfranco Fini a Mirabello: «Care amiche e cari amici di Mirabello - aveva detto Fini -. Nessuno è contrario al lodo Alfano o al legittimo impedimento. Siamo convintissimi che occorra risolvere la questione relativa al diritto che Berlusconi ha di governare senza che vi sia l'interferenza di segmenti iperpoliticizzati della magistratura che vogliono metterlo in fuorigioco». «Amici - commenta il responsabile Gianmario Mariniello - sul Lodo Alfano ci eravamo sempre detti favorevoli... E su Lunardi la partita è solo stata rinviata in attesa che in Aula arrivino tutte le carte dal Tribunale...». Ma Luca non è convinto e scrive a Giuseppe sul sito: «No, io e te siamo allineati sulla questione. Il lodo ci fa schifo, speriamo che non lo si approvi al quarto turno, intanto cerchiamo di lavorare e di non far fare altre porcate ben peggiori a B». E Gianni, alle 15,22, ammonisce: «Calma ragazzi, il fatto che è retroattivo e per reati al di fuori delle funzioni lo rende palesemente anticostituzionale, verrà bocciato, pensate che Fini non lo sappia...?».

L'AUTOCRITICA DI GRANATA - «Sulla legalità e la giustizia - ribadisce Granata all'indomani del discusso voto - si gioca la partita decisiva, e il perimetro della nostra identità in questi mesi è stato costruito soprattutto su questi temi». E allora, per Granata «bisogna avere l'onestà intellettuale di riconoscere che il voto al Senato sul lodo Alfano e quello su Lunardi alla Camera ha creato un combinato disposto che ha disorientato l'opinione pubblica e gran parte dei nostri quadri e militanti». «Mentre sul lodo, fin da Mirabello la posizione di Fini è stata favorevole - ricorda Granata - il voto su Lunardi, pur motivato come semplice richiesta di nuovi atti, è stato un grave errore politico. Auspico l'impegno pubblico e solenne, al ritorno degli atti in aula, a votare compatti a favore dell'autorizzazione a procedere contro il Ministro per i gravi fatti di corruzione che lo vedono coinvolto», ma, ammonisce l'esponente finiano, «anche sul Lodo è opportuna una franca discussione politica per capirne le conseguenze e se comunque posizioni contrarie come la mia abbiano cittadinanza. Noi - sottolinea - abbiamo suscitato speranze e nuovo entusiasmo verso l'impegno politico e la possibilità di cambiamento: tutto questo ci dà grandi responsabilità verso chi ci sostiene o semplicemente ci guarda con simpatia».


(CORRIERE.it)

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