mercoledì 20 ottobre 2010

FURTO DA "CARTIER" A ROMA, RUBATO ANELLO DA 500 MILA EURO


Come Arsenio Lupin, ladri e gentiluomini. E di gusti raffinati. Professionisti del furto luxury ma di buone maniere. Tanto a ingannare la security del prestigioso marchio Cartier, nel salotto di Roma, a via Condotti. Tanto da uscire, indisturbati, con in tasca un anello da 500 mila euro. Un diamante da 5 carati montato su platino impreziosito da un pave' di diamanti. ''Un anello che vale quanto un appartamento'' chiosa un agente della scientifica della Questura di Roma lasciando lo store dopo avere fatto i rilievi.

Ora i poliziotti del commissariato Trevi Campomarzio sono sulle tracce di questi due signori, circa 40 anni, ben vestiti e con un accento straniero. Forse arabi perche' i testimoni parlano di ''carnagione olivastra''. Educati, a modo. Eleganti. Entrano da Cartier nel tardo pomeriggio. Chiedono ad una commessa di farsi mostrare alcuni gioielli: bracciali, collier, orecchini. Oro e pietre da molti zeri. Nulla fa pensare che quei due signori distinti e discreti siano in realta' ladri. Nulla. Tanto che la commessa non si insospettisce e quando uno dei due la distrae chiedendo un altro gioiello si volta per prendere l'oggetto.

E' bastato un attimo e i due sfoderano la loro vera abilita', ovvero la destrezza nel trafugare oggetti. Soprattutto di valore. Prendono l'anello, un diamante che non passa inosservato, uno lo fa scivolare in tasca e guadagnano lentamente l'uscita salutando gli uomini della security. Quando gia' i due sono fuori la commessa si accorge che l'anello non c'e' piu'. Scatta l'allarme e il responsabile di Cartier chiama il 113. I due ladri intanto sono gia' fuggiti a bordo di una macchina parcheggiata nelle vicinanze di via Condotti.

Ora la polizia sta passando al setaccio i filmati delle telecamere di sorveglianza dello store. Hanno ripreso tutto. E attraverso le immagini i poliziotti stanno tentando di identificare i due, 'professionisti' del settore. Quattro anni fa un altro negozio di lusso, Bulgari, sempre a via Condotti fu preso di mira da ladri. Quella volta il colpo, grossolano e affatto raffinato, falli': con un carro attrezzi la banda tento' di sfondare la vetrina. Ma il colpo non riusci', la vetrina blindata provo' la sua resistenza e i due ladri fuggirono. Questa volta le cose sono andate diversamente e i due non avevano neanche un'arma. Ma solo buone maniere e grande abilita'.


(ANSA.it)

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