mercoledì 27 ottobre 2010

INDONESIA, LO TSUNAMI FA OLTRE 100 MORTI E ALTRETTANTI DISPERSI


Un terremoto seguito da uno tsunami che ha causato oltre 100 morti e 500 dispersi, e poi un'eruzione vulcanica che ha già costretto migliaia di persone all'evacuazione, minacciando di intensificarsi nei prossimi giorni. Nel giro di 24 ore, l'Indonesia si ritrova a contare le vittime di un doppio disastro naturale e a ricordare la sua posizione geografica particolarmente esposta ai sommovimenti del sottosuolo.

TERREMOTO - È di almeno 108 morti il bilancio del terremoto di 7,7 gradi Richter seguito da uno tsunsami che lunedì ha colpito l'arcipelago delle Mentawai al largo di Sumatra. Il sisma ha scatenato onde alte fino a tre mesi, che hanno travolto almeno una decina di villaggi. Centinaia i dispersi, tra cui anche un gruppo composto da una decina di surfisti australiani (poi tratti in salvo). Il sisma è avvenuto alle 21,42 (le 16,42 in Italia) a una profondità di 20 km con epicentro a circa 240 km dalla città di Bengkulu. Nelle isole Pagai e Sibigau sono arrive onde altre tre metri che sono penetrate per 600 metri nell'entroterra. Circa 3 mila persone hanno cercato rifugio nei campi di emergenza. «Delle 200 persone che vivevano nel villaggio costiero di Betu Monga, solo 40 sono state ritrovate, 160 sono ancora disperse, in gran parte donne e bambini», ha detto il capo del governo regionale della zona colpita, aggiungendo che l'80% delle case sono danneggiate e scarseggia il cibo. Come previsto dai geologi, dopo il sisma di 9,1 Richter che causò lo spaventoso terremoto del 26 dicembre 2004, sta proseguendo l'avanzata della placca asiatica nei confronti di quella indo-australiana (che di conseguenza subduce sotto la prima) con spostamento verso sud-est degli epicentri dei terremoti. Infatti rispetto alla scossa di Santo Stefano avvenuta a Sumatra al largo dell'isola Nias, c'è stata una progressiva migrazione a sud-est delle scosse con quelle del 28 marzo 2005 (8,6 gradi, oltre 1.300 morti), del 12 settembre 2007 (8,5), del 30 settembre 2009 presso Padang (7,5 gradi, oltre 1.100 vittime) e quella di lunedì.

VULCANO - Il vulcano Merapi a Giava è entrato in eruzione nel primo pomeriggio di martedì (ora italiana) e ha già causato la morte di un bambino di tre mesi oltre a una ventina di feriti a causa delle ceneri incandescenti che ricadono nella zona circostante. Circa 20 mila persone sono state evacuate nelle ultime 24 ore. Il Merapi all'alba aveva iniziato a eruttare cenere dai crateri minori. «L'energia continua a crescere. Speriamo si plachi, altrimenti rischiamo un'eruzione di proporzioni che non vediamo da anni», ha detto il vulcanologo Surono. Le autorità hanno avvertito altre 11.400 persone di prepararsi a una «urgente evacuazione».


(CORRIERE.it)

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