giovedì 14 ottobre 2010

MARITO UCCISO DA UN INFARTO, LEI MALATA, MUORE DI FAME


Un amore iniziato cinquant’anni fa, finito solo con la morte. Prima quella di Piero Cordero, 79 anni, per un probabile infarto. Poi uno o, al massimo, due giorni dopo, quella della moglie, Mariangela, 74 anni, da lunghissimo tempo persa in un mondo tutto suo per colpa dell’Alzheimer. Non hanno avuto neppure il tempo di dirsi addio. Lui, colto dal malore, ha cercato aiuto alzando la cornetta del telefono in cucina ma non ce l’ha fatta. Lei, sulla poltrona del salottino, è rimasta senza il cibo e le medicine che il marito le somministrava amorevolmente più volte al giorno.

Lui steso a terra con il telefono in mano, lei nell’altra stanza sulla poltrona vicino alla finestra. Li hanno trovati così ieri mattina, nell’appartamento al quinto piano di un bel condominio a Mirafiori, in piazza Cattaneo. Se ne sono andati in silenzio, Piero e Mariangela. I vicini di casa se ne sono accorti soltanto ieri, il primo decesso dovrebbe risalire a una settimana fa. Impiegati in pensione, sposati da quasi cinquant’anni, senza figli e con i parenti lontani, conducevano una vita molto ritirata. Era lui a provvedere a tutto: sia alla spesa, sia alle pulizie della casa. Una vita scandita dal ritmo delle attenzioni e delle premure che Piero dedicava alla sua «Nucci». Fino a una settimana fa, appunto.

«Martedì 5 ottobre ho visto il signor Cordero ritirare la biancheria stesa sul balcone - ricorda la custode Loredana Predieri - Giovedì 7, invece, ho notato che la buca della posta era piena. Ma non mi sono insospettita più di tanto». È stata una vicina di casa, ieri mattina, a mettere la pulce nell’orecchio della custode. «Mi ha spiegato d’essersi accorta che le tapparelle delle finestre erano sempre alzate, anche la sera tardi». Di qui la decisione di fare un controllo. Subito al telefono, che risulta sempre occupato. Poi nel garage della coppia per verificare la presenza dell’automobile. «Quando abbiamo visto che era lì regolarmente parcheggiata - prosegue Loredana Predieri - abbiamo capito che era successo qualcosa e abbiamo telefonato ai vigili del fuoco e al 118».

Sul posto arrivano anche gli agenti del commissariato Mirafiori. Non c’è bisogno di forzare la porta d’ingresso, la custode ha le chiavi. «Ho visto subito i piedi del signor Cordero e ho provato un tuffo al cuore». Per l’équipe del 118 non c’è molto da fare. L’aria è impregnata dell’odore di morte. Il medico legale conferma che il decesso dovrebbe risalire a una settimana fa. Soltanto l’autopsia chiarirà i tempi e la successione dei due decessi, ma da un primo esame risulta che Piero è morto prima della moglie. Lei, incapace di provvedere a se stessa e di chiedere aiuto, lo ha seguito di qualche giorno. Mariangela era completamente chiusa nell’oblio dell’Alzheimer.

«Quando suonavi alla porta neppure rispondeva», raccontano i vicini di casa. Ce n’è una in particolare che in passato aveva frequentato la coppia. «Ospitavano la mamma di Mariangela alla quale io facevo spesso compagnia, in attesa che Mariangela Nucci rientrasse dall’ufficio. Il destino è stato proprio crudele: poco dopo la morte della madre, Nucci si è a sua volta ammalata di Alzheimer. Da lì in poi si sono chiusi ancora di più. Ma era una coppia davvero molto unita e innamorata». In tanti nel palazzo ricordano Piero rientrare con il carrellino carico di spesa. «Non si lamentava mai della moglie, mai. Anzi ripeteva che era tanto cara e tanto dolce. La portava anche dal parrucchiere e, d’estate, al mare in Liguria dove avevano un appartamento».

Negli ultimi dieci anni Piero si è completamente votato a Mariangela. L’alloggio sempre perfettamente in ordine e pulito. «Era un uomo molto gentile seppur molto riservato - ricorda la custode - Solo recentemente era crucciato per degli esami al colesterolo che non erano andati bene». Era preoccupato per sé, ma anche e soprattutto per l’amata moglie. «L’unica consolazione è che hanno finito di vivere quasi in contemporanea».


(LASTAMPA.it)

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