venerdì 22 ottobre 2010

SARAH PIANGEVA, LE HO STRETTO LA CORDA INTORNO AL COLLO


Michele Misseri è un assassino per caso, la figlia Sabrina è la sua complice, la moglie Cosima sapeva tutto e l’altra figlia, Valentina, forse sì. Almeno qualcosa. Adesso, le indagini puntano anche su di lei. Carabinieri, pm e gip hanno chiuso la partita con la famiglia Misseri. Nelle 21 pagine dell’ordinanza del giudice Martino Rosati, tempi, luoghi, fatti, ruoli sono ricostruiti con una «meditata precisione». Si legge che alle 13 del 26 agosto Sabrina chiede conto al padre della storia delle molestie su Sarah. Lui nega e si infuria poiché teme che «le voci circolino in paese». Insieme decidono di darle una lezione, di farle un po’ di paura. Il resto è raccontato dallo stesso Misseri e il verbale di quella confessione è, secondo il giudice, la fotografia esatta di quello che è successo tra le 14,15 e le 14,30 di quello stesso 26 agosto.

Pm Mariano Buccoliero: «...Chi porta Sarah nel garage, Michè?»
Michele Misseri: «L’ha portata Sabrina (...) Forse Sabrina l’ha portata giù per verificare il fatto che io avevo messo la mano».
Pm: «Sì, quindi qualche giorno prima che avevi messo la mano sul sedere di Sarah».
Misseri: «Sì, a quel punto non ci ho visto più e l’ho legata».
Pm: «Quindi è scoppiato un litigio giù?».
Misseri: «Sì(...)»
Pm: «Sarah voleva venire nel garage, voleva chiarire pure lei o lei si rifiutava?».
Misseri: «Si rifiutava. (...)».
Pm: «E come è stata portata Sarah da Sabrina, in che modo è riuscita a portarla?».
Misseri: «L’ha portata così malamente (...) con la forza (...) l’ha tirata. (...)».
Pm: E che cosa diceva? «Lasciami stare, voglio tornare a casa»? Che cosa diceva? (...).
Misseri: «Diceva: “Lasciami stare e fammi andare a casa”. (...) Sabrina ha detto: “No, adesso mi devi far sentire con la tua bocca cosa è successo”».
Pm: «Sì, e quindi?».
Misseri: «E poi in quel momento io non ci ho visto più. (...) Sabrina l’ha bloccata (...)».
Pm: «Ma tu che cosa hai detto a loro due Michè?».
Misseri: «Io a loro due ho detto che non era vero (...)».
Pm: «... eh ma Sarah ha detto: “È vero che c’è stata la mano sul sedere”, poi?».
Misseri: «Sì».
Pm: «E Sabrina, quando Sarah ha detto questo, che reazione ha avuto? Si è arrabbiata con Sarah?».
Misseri: «Si è arrabbiata con Sarah per quello che aveva detto (...) Non so se le ha dato uno schiaffo, non mi ricordo (...)».
Misseri: «Con le mani la teneva stretta».
Pm: «Ma abbracciandola tutta quanta?».
Misseri: «Sì».
Pm: «E Sarah che cosa faceva Michè?».
Misseri: «Se ne voleva andare (...) gridava. (...) Ho detto: “Lasciala andare”; ha detto : “No mi deve dire prima la verità. Cosa è successo”; (...) poi in quel momento io ho perso io pazienza. (...)».
Pm: «... tu quando Sabrina la teneva stretta hai messo la corda intorno al collo di Sarah?».
Misseri: «Al collo di Sarah».
Pm: «E hai stretto».
Misseri: «Ho stretto».
Pm: «Quando tu hai stretto, Sabrina ha continuato a mantenerla stretta a Sarah?».
Misseri: «No, si è presa paura e l’ha lasciata».
Pm: «Quando l’ha lasciata? Quando tu l’avevi già stretta?».
Misseri: «Quando la stavo stringendo. (...) Sabrina ha detto: “lascia stare ora l’ammazzi eh ..”. (...) mi ha detto: “Finiscila”; per la forza che avevo io era troppa».
Pm: «... per quanto tempo Sabrina ha continuato a tenerla stretta, mentre tu le attorcigliavi la corda al collo?».
Misseri: «Roba di minuti».
Pm: «Sabrina stava piangendo quando comunque ancora la teneva stretta a Sarah?».
Misseri: «Sì».
Pm: «Quanto tempo è durata questa azione Michè?».
Misseri: «Non so, saranno stati cinque, sei minuti. (...). Poi Sabrina si è presa paura e se ne è andata sopra, io l’ho coperta con un cartone».
Pm: «... quando Sabrina stava stringendo, abbracciandola quasi Sarah, va bene, in quel momento Sarah stava piangendo?».
Misseri: «In quel momento sì. Sabrina la teneva con le braccia, poi se ne voleva andare che si è girata, in quel momento l’ho messa...».
Pm: «Ma quando stavi stringendo, Sabrina non ha cercato di fermarti?».
Misseri: «No, Sabrina si è presa pure lei paura. (...) Non ha parlato di Mariangela, solo si è scioccata e se ne è andata sopra».
Pm: «Ma Sabrina aveva la borsa di mare, l’asciugamano oppure era scesa...».
Misseri: «No, ce l’aveva solo Sarah».
Avvocato: «Quando ha stretto al collo la corda a Sarah, aveva intenzione di ucciderla?».
Misseri: «No, volevo darle solo una lezione».
Avvocato: «E questo perché? Te lo aveva detto Sabrina?».
Misseri: «Sì. (...) non si poteva sapere per gli altri (...) sapere in giro (...) in paese...».
Pm: «Sapere in giro il fatto che lei aveva toccato il sedere della bambina, che l’aveva molestata?».
Misseri: «Sì.»
Pm: «Perché‚ Sarah minacciava di dirlo in giro?».
Misseri: «Sì».
Pm: «E questo te l’ha detto lo stesso 26?».
Misseri: «Sì».
Avvocato: «Quando stavi pranzando?»
Misseri: «Sì».
Avvocato: «E stavi pranzando da solo in quel momento?».
Misseri: «Sì, stavo pranzando da solo (...)».
Avvocato: «Ma ti ha detto Sabrina di prendere la corda, Michè?»
Misseri: «No la corda l’ho presa da me stesso».
Pm: «In quella circostanza Sabrina ti ha detto che ti avrebbe portato Sarah sotto il garage?».
Misseri: «Sì».
Pm: «Quindi ti ha detto, siccome doveva venire alle due e mezzo per andare a mare “te la prendo io e te la porto nel garage e le diamo questa lezione”?».
Misseri: «Sì».
Pm: «Ma che tipo di lezione voleva dare Sabrina? Come ha detto? “Dobbiamo dare botte, dobbiamo...”, che cosa dovevate fare?».
Misseri: «No, le volevo solo mettere la corda al collo per spaventarla».
Pm: «Con Sabrina avete concordato che dovevate metterle la corda al collo per spaventarla?».
Misseri: «Sì».
Pm: «Quindi era d’accordo Sabrina in questo discorso?».
Misseri: «Sì».


(LASTAMPA.it)

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