martedì 23 novembre 2010

3 ANZIANI MORTI IN CASA, AVVELENATI DAL MONOSSIDO DELLA STUFA


TORINO - Sono stati trovati morti in casa dall'idraulico che doveva recarsi da loro in serata per effettuare alcuni lavori di manutenzione. Tre anziani fratelli. Tommaso, Giuseppina e Margherita Tamagnone, rispettivamente di 85, 80 e 75 anni, potrebbero essere stati uccisi dalle esalazioni di monossido di carbonio di una vecchia stufa, anche se il medico legale è cauto: «Bisogna verificare», dice.
Decisamente più remota, per il modo in cui sono stati trovati i corpi, l'ipotesi di un avvelenamento da funghi. Sui corpi non sono stati trovati segni di violenza.

I tre fratelli, contadini in pensione, abitavano insieme nella borgata Moglie a Riva presso Chieri, a una ventina di chilometri a sud-est di Torino. Vivevano nella cascina Fornella, un edificio molto vecchio e di grandi dimensioni lontano dal centro abitato.

L'idraulico ha dato l'allarme intorno alle 19,30 della sera, dopo avere suonato e avendo visto le luci accese. Si è affacciato alla finestra del soggiorno e ha visto l'uomo accovacciato su un divanetto privo di sensi.

I vigili del fuoco e i carabinieri della compagnia di Chieri e del nucleo investigativo del comando provinciale di Torino si sono precipitati sul posto e, una volta aperta la casa, hanno scoperto il resto della scena. Nella cucina-camera da letto, in due letti come se dormissero, c'erano le due sorelle ormai prive di vita. Il medico legale non ha ancora stabilito a quando possa risalire il momento della morte, anche se è probabile che sia avvenuta da giorni.

La posizione in cui sono stati trovati i cadaveri fa pensare che la morte sia sopraggiunta per tutti in modo inaspettato, cosa compatibile con l'intossicazione da monossido. Tuttavia, l'ampiezza degli ambienti e la difficoltà a saturarli da parte del gas lascia la porta aperta anche ad altre ipotesi.


(LASTAMPA.it)

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