martedì 9 novembre 2010

NO ALLA NUOVA IKEA, INVESTIREMO ALTROVE GLI 80 MILIONI


TORINO - Dopo il no della Provincia alla nuova sede di La Loggia: «Andremo all'estero: così perderete 350 posti di lavoro»


«Per Ikea rinunciare al progetto di La Loggia significherebbe essenzialmente spostare gli oltre 80 milioni di investimento previsti in altre localizzazioni in Italia o nel mondo». La conseguenza? Sparirebbero le opportunità di lavoro per circa 250 addetti e per altri 100 posti di lavoro nell’indotto. La multinazionale svedese risponde così al presidente della Provincia, Antonio Saitta, che sostiene che il progetto di un nuovo insediamento è incompatibile con il piano territoriale di coordinamento che punta a salvaguardare il consumo di suolo pubblico libero o dedicato alle attività agricole.

Secondo Ikea, invece, non ci sarebbe incompatibilità con il piano di coordinamento: «Siamo pronti ad investire fino a 17.3 milioni in opere viabilistiche e compensazioni ambientali, per rendere compatibile l'insediamento con il contesto sia viabilistico che ambientale». E si spiega che a «fronte di circa 60 mila metri quadrati di area da destinare al punto vendita e ai parcheggi ce ne saranno centomila destinati a parco e verde attrezzato».

E’ dal 2006 che si parla della possibilità di localizzare a La Loggia una dei punti vendita della multinazionale svedese. I suoi dirigenti ricordano che «per lungo tempo sono stati valutati insediamenti alternativi anche su aree dismesse (come ad esempio l'area Fiat di Mirafiori) che purtroppo, per limiti dimensionali e/o localizzativi, sono risultati incompatibili con il nostro progetto».

Ikea Italia, così, ha deciso di chiedere un incontro urgente con il presidente della Provincia per ribadire anche che ricordargli come «dal Luglio 2009, data della presentazione del primo progetto ad oggi sono già state tre le conferenze dei servizi che hanno coinvolto Regione, Provincia e comune di La Loggia». Adesso siamo alla vigila della quarta conferenza che dovrebbe portare all’approvazione della variante urbanistica «rispetto alla quale Ikea «ha avuto garanzie politiche da parte di Regione e Provincia, dopo oltre un anno e mezzo di confronti e scambi di vedute».

Saitta, però, resta convinto «che sia possibile trovare una soluzione che preveda la possibilità di utilizzare aree già compromesse dal punto di vista edilizio».


(LASTAMPA.it)

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