venerdì 12 novembre 2010

PINEROLO, BAMBINI PICCHIATI E TENUTI AL BUIO, BLITZ ALL'ASILO NIDO


Nel Paese delle Meraviglie, elegante asilo nido privato circondato da un parco secolare, c’erano bimbi in castigo al buio sotto il lavandino, altri picchiati sul volto e sulla testa e una costretta a mangiare il cibo che aveva appena vomitato. Ce n’è abbastanza da inorridire. Basta guardare il video girato da una delle due bidelle: un bimbo di circa 8-10 mesi seduto su un seggiolino, nascosto sotto il lavandino del bagno, che urla come un disperato.

L’elenco delle angherie subite dai piccoli ospiti è molto più lungo. Almeno secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri del Comando provinciale di Torino e dalla procura di Pinerolo. Accuse che, ieri pomeriggio, hanno convinto il gip Alberto Giannone a chiudere, con sequestro cautelativo, l’asilo su richiesta del pm Ciro Santoriello.

Indagate per maltrattamenti le tre educatrici, titolari della scuola per la prima infanzia: Francesca Pamfili, Elisa Griotti e Stefania Di Maria rispettivamente di 36, 33 e 28 anni. Tutte e tre compatte nel respingere le denunce di genitori, bidelle e un’ex educatrice. Rifiutano di essere bollate come streghe cattive che tiranneggiavano i bambini in preda ai capricci. E seppure ci siano diversi genitori pronti a difenderle a spada tratta, ce ne sono molti che stanchi dei malesseri e dei maltrattamenti accusati dai loro figli, li hanno da tempo ritirati dal nido. Dodici per l’esattezza. E c’è anche chi, come Stefania Raghiele, si è presentata ai carabinieri del capitano Paolo Iacopini per raccontare che sua figlia a casa picchiava ripetutamente la bambola dicendo: «No mamma..., Franci». Indicando, cioè, la maestra Francesca come colei dalla quale era stata malmenata.

Fantasie di una bambina particolarmente creativa? No, secondo gli investigatori. Nei verbali delle testimonianze raccolte ci sono le parole dell’addetta alla mensa che ricorda quando i bambini venivano picchiati con le mani o con il lancio di giocattoli nel caso in cui facessero storie per mangiare. Parolacce e insulti di ogni genere sarebbero stati usati a profusione per banalissimi motivi. Ingiurie pesanti, «sei una p..., puzzi come tua madre», erano rivolte con «cattiveria inspiegabile. Così come sempre senza motivo i bambini venivano picchiati con pugni sulla bocca o sulla nuca oppure colpiti con oggetti contundenti come giocattoli o scarpe».

Ma non finisce qui. Nell’orrore dell’asilo (retta mensile di 460 euro), che di meraviglioso ha solo il nome, le punizioni al buio o dentro il camino erano all’ordine del giorno. Sempre secondo il racconto delle due bidelle e dell’ex educatrice - che si è licenziata ad agosto «perché non sopportavo più tutti quei maltrattamenti gratuiti nei confronti di poveri innocenti» - i piccoli che erano troppo rumorosi venivano messi nel camino e derisi. E per chi faticava ad addormentarsi nel riposino pomeridiano c’era un’originale soluzione: essere sistemato «per terra con il lettino sopra a mo’ di grata per evitare i movimenti».

A far scattare le indagini dei carabinieri, e il successivo intervento della procura, un episodio dello scorso luglio: una bambina viene presa a morsi da una compagna: addentata 13 volte, senza che nessuna educatrice intervenisse per aiutarla. Il lavoro dei militari si arricchisce, a fine settembre, del filmato girato con il telefonino da una bidella. Il pm Ciro Santoriello, a ottobre, apre un fascicolo per maltrattamenti. Le deposizioni dei testimoni vengono considerate credibile, tanto più che non rilasciate «da persone prive di motivi di risentimento nei confronti delle tre indagate».

Una storia, questa di Pinerolo, che ne ricorda altre. Come quella dell’asilo Cip Ciop di Pistoia, avvenuta nel 2009. Anche in quel caso maestre «integerrime» si erano accanite sui bimbi, soprattutto quelli «più vivaci». Anche in quel caso, l’asilo era privato. Anche in quel caso, i genitori si divisero tra innocentisti e colpevolisti. Anche in quel caso c’erano filmati fatti con il telefonino.

Anche in quel caso, sorpresa, orrore e una domanda: perché tanta cattiveria?


(LASTAMPA.it)

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