martedì 16 novembre 2010

PINEROLO, BRACCIO DI FERRO SULLA RIAPERTURA DELL'ASILO


Riaprirà soltanto domani mattina l’asilo sequestrato dalla procura di Pinerolo dopo che erano arrivate denunce per maltrattamenti sui bambini. Nella bella villa liberty in via Alliaudi oggi alle 13 torneranno i carabinieri del nucleo operativo, coordinati dal capitano Paolo Iacopini, per fotografare e filmare tutte le stanze. Un provvedimento voluto dalla procura della Repubblica che ha l’obiettivo di congelare una situazione, ma nello stesso tempo in questo modo si raccolgono anche elementi a favore delle difesa. «Al sopralluogo parteciperanno anche le tre maestre – dice l’avvocato Cristina Botto – lì dentro ci sono documenti personali che nulla hanno a che fare con la vicenda, ma che fanno parte della sfera privata di ogni maestra».

E intanto il pool dei difensori formato oltre che dall’avvocato Botto, anche dal professor Mauro Ronco e dagli avvocati Mirella Bertolino e Davide Richetta, ieri mattina ha presentato al Tribunale del riesame una richiesta di dissequestro dell’asilo. «A tempi brevi avremo una risposta – continua Cristina Botto – ma intanto è già emerso un secondo aspetto legale sul quale nelle prossime ore ci confronteremo per prendere una decisione. L’asilo riapre perché il gip del tribunale di Pinerolo, Alberto Giannone, ha nominato custode giudiziale il sindaco della città. Ebbene, noi siamo pronti ad impugnare anche questo provvedimento del giudice».

Per quale motivo? «Qui stiamo parlando di una struttura privata. Difficile comprendere perché il Comune entri in questa vicenda offrendo addirittura di mettere del personale, pagato dalla pubblica amministrazione, che arriverà da una cooperativa privata. E poi c’è un aspetto prettamente psicologico e pedagogico: i bambini sono abituati a vedere le loro maestre, le conoscono, le chiamano per nome e adesso di colpo dovranno familiarizzare con delle sconosciute. Certo, può capitare che negli asili ogni tanto si alterni qualche maestra, ma l’avvicendamento non è mai così brusco».

E intanto ieri sera alle 18 il sindaco Paolo Covato ha convocato in municipio una riunione con i genitori, in tutto ventidue, per presentare loro le tre nuove educatrici. «Abbiamo affidato l’incarico alla cooperativa Arcobaleno – spiega il primo cittadino - la riunione è servita per mettere a punto i dettagli della riapertura e per permettere ai genitori di spiegare le singole esigenze di ogni bambino». Nel provvedimento firmato ieri sera dal giudice si sottolinea che l’asilo comunque rimane sotto sequestro. I primi interrogatori sono previsti per venerdì alle 16, quando nella caserma dei carabinieri di Pinerolo, con i loro legali, saranno ascoltate le tre maestre, Francesca Pamfili, Elisa Griotti e Stefania Di Maria.

E probabilmente già venerdì saranno sentite, come persone informate sui fatti, le tre ex dipendenti che hanno fatto partire l’inchiesta giudiziaria. Ma intanto su un punto accusa e difesa sono concordi: l’inchiesta di Pinerolo non ha nulla in comune con gli episodi di maltrattamenti avvenuti nell’asilo Cip e Ciop di Pistoia. Lo sottolinea lo stesso procuratore, Giuseppe Amato, che ripete: «Questo non è un asilo degli orrori».


(LASTAMPA.it)

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