giovedì 18 novembre 2010

PALERMO, AIRBUS FUORI PISTA, FORSE UNA LITE TRA I PILOTI


PALERMO - «Ma che c... fai!?». Un'imprecazione del comandante all'indirizzo del copilota. Brandelli di conversazioni registrate dalla scatola nera dell'Airbus A 319 della Wind Jet finito fuori pista a Punta Raisi. Quanto basta per far emergere nuove ipotesi sulla causa dell'incidente del 24 settembre scorso nel quale rimasero feriti 20 dei 123 passeggeri. Fino ad ora si era sempre parlato di un incidente dovuto al cosiddetto wind shear, l'improvviso cambio nella direzione del vento che schiaccia l'aereo verso il basso nella fase di atterraggio. Ma quelle poche parole registrate dalla scatola nera fanno pensare che a bordo dell'aereo possa esserci stata una lite tra i piloti.

I tecnici avrebbero infatti riscontrato che l'angolo di atterraggio dell'Airbus quella sera era troppo basso. Quanto alle poche battute trapelate dei dialoghi tra pilota e copilota è invece presto per capire in quale fase collocarle e se svelano realmente qualcosa sulle cause dell'incidente. Per questo i magistrati invitano alla cautela, anche perché attendono i risultati delle perizie tecniche.
«I consulenti incaricati di esaminare le scatole nere dell'Airbus Wind Jet non hanno ancora depositato la loro relazione ed è quindi assolutamente prematuro trarre conclusioni sulle cause dell'incidente dalle conversazioni tra il pilota e il copilota finora ascoltate» afferma il procuratore aggiunto a Palermo Maurizio Scalia. E tiene a precisare che in questa fase «parlare di lite è una esagerazione. Tra l'altro quella discussione sarebbe avvenuta quando il velivolo era ancora ad alta quota». Una circostanza che farebbe dunque escludere che questa sia stata la causa del fuoripista anche perché la procedura prevede che nella fase di atterraggio ai comandi dell'aereo debba stare il comandante. Resta il fatto che quelle voci sono state registrate mentre la prima ipotesi legata al wind shear sembra non trovare riscontro. Molti passeggeri hanno raccontato di non avere avvertito improvvisi cambi di vento ma soprattutto la strumentazione a terra, nonostante il temporale di quella sera, ha registrato condizioni di vento tali da consentire un atterraggio in sicurezza.

L'incidente resta dunque un giallo spiegabile solo ipotizzando un errore umano o un guasto alla strumentazione di bordo. Da parte sua la compagnia Wind Jet respinge qualunque conclusione affrettata. «Per il dovuto rispetto delle indagini - comunica -, ci asteniamo da qualsivoglia commento ma siamo pronti a ricorrere legalmente a tutela della nostra immagine e in relazione alle possibili violazioni della segretezza delle indagini». Qualunque sia la causa del fuoripista quello del wind shear a Palermo è un problema reale come lo sono le polemiche che da anni impediscono l'installazione di un'antenna che possa segnalare il pericolo. A bloccare tutto è il piccolo comune di Isola delle Femmine che teme conseguenze per la salute dei cittadini. Ma ieri il presidente dell'Enac Vito Riggio è stato categorico: «Aspettiamo alcune certificazioni quindi l'installazione verrà ordinata in base alla legge vigente e a pena di commissione del reato di attentato alla sicurezza nei trasporti».


(CORRIERE.it)

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